Chi si ricorda gli Fpi Project?
Piacciono anche 20 anni dopo

Erano tre ragazzi all'American Disco di Petosino, dove si scambiavano vinili e parlavano di musica. Il loro primo singolo, «Rich in Paradise», li portò in tutta Europa, vendendo più di un milione di copie. Era l'ottobre del 1989 e loro sono gli Fpi Project. Te li ricordi? Commenta

Erano tre ragazzi all'American Disco di Petosino, dove si scambiavano vinili e parlavano di musica. Il loro primo singolo, «Rich in Paradise», li portò in tutta Europa, vendendo più di un milione di copie. Era l'ottobre del 1989 e loro sono gli Fpi Project, uno dei gruppi dance italiani più popolari della prima metà degli anni '90.

Anche adesso non hanno abbandonato la loro passione e con orgoglio rivendicano di essere stati tra i pionieri dell'house music. «Sono stati anni d'oro, e all'estero continuano a ricordarsi di noi, molto più che in Italia», racconta Marco Fratty, all'anagrafe Frattini, uno dei tre componenti del gruppo.

Fpi è l'acronimo dei loro cognomi: Fratty, Presti e Intrallazzi. Nomi d'arte: Corrado Presti si chiama Foresti e Roberto Intrallazzi in realtà è Biffi. «Intrallazzi era il mio soprannome quando lavoravo all'American Disco: i vinili più rari non li vendevo a tutti, ma solo a clienti selezionati. Per questo gli habitué hanno cominciato a chiamarmi così».

I tre dj bergamaschi - ormai sulla soglia della cinquantina - continuano nella loro carriera, anche se il gruppo storico si è sciolto a metà anni Novanta, «Siamo rimasti tutti amici», dice Marco Fratty. Lui e Corrado Presti sono dj resident al Bobadilla, storica discoteca di Dalmine, e continuano a produrre e fare remix di musica house e dance per diverse etichette.

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