Addio a Frank Drake, pioniere della caccia a ET

Dal programma Seti per la ricerca delle civiltà extraterrestri intelligenti alla celebre equazione che stima le civiltà aliene, la ricerca di Frank Drake è stata un’impresa da pionieri condotta su un terreno difficile e accidentato, al confine tra scienza e fantascienza. A 92 anni, se ne va uno dei personaggi che molti ricercatori non esitano a definire “leggendari”, come ha scritto su Instagram l'astronomo Amedeo Balbi, dell'Università di Roma Tor Vergata.

Nato il 28 maggio 1930 a Chicago, Drake si è spento il 2 settembre per cause naturali nella sua casa di Aptos, in California. Per oltre 60 anni ha dato la caccia a ET, a partire dal progetto Ozma del 1960, che puntava alla ricerca di segnali radio artificiali provenienti da pianeti alieni. Il nome era ispirato alla principessa Ozma, uno dei personaggi del romanzo “Il meraviglioso mago di Oz”, e per mesi i ricercatori guidati da drake rimasero in ascolto nel radiotelescopio di Green Bank, ma senza successo. Analoga delusione dal progetto Ozma II, che fra il 1973 e il 1976 tenne d’occhio 650 stelle.

Fra i progetti più celebri promossi da Drake c’è il Seti (Search for Extra-Terrestrial Intelligence), il programma di ricerca il cui obiettivo era mettere i radiotelescopi in ascolto di eventuali segnali provenienti da civiltà extraterrestri. A Drake si deve anche la celebre equazione che porta il suo nome, elaborata per ottenere una stima del numero di possibili civiltà extraterrestri in grado di comunicare presenti nella Via Lattea.

Drake aveva scelto di studiare astronomia quando era giovanissimo, affascinato dalla possibilità che al di fuori della Terra potessero esistere civiltà intelligenti. Dopo gli studi alla Cornell University e ad Harvard, cominciò a lavorare nell’osservatorio Nrao (National Radio Astronomy Observatory) a Green Bank e in seguito nel Jet Propulsion Laboratory (Jpl) della Nasa.

Senza dubbio i suoi studi hanno aperto la nuova e difficile strada della ricerca di forme di vita intelligenti al di fuori della Terra e sono famosi i messaggi che negli anni ha lanciato nello spazio, nella speranza che venissero raccolti. Uno dei più celebri è la placca dorata affidata alla sonda Pioneer 11, lanciata nel 1973, che rappresenta una placca dorata l'immagine di un uomo e una donna, le informazioni sulla Terra e la sua posizione nella Via Lattea.  Un altro messaggio celebre è quello di Arecibo e, come il precedente, Drake lo aveva elaborato in collaborazione con l’astronomo e scrittore di fantascienza Carl Sagan, Il messaggio fu inviato il 16 novembre 1974 con la più potente trasmissione di raggi mai inviaata  nello spazio profondo per quell'epoca, verso l'ammasso di stelle M13 nella costellazione di Ercole. Lungo 3 minuti, era in codice binario, una combinazione di 1 e 0 che dette vita a un disegno che conteneva le coordinate del Sistema Solare e informazioni sugli esseri umani, come la struttura del Dna, i numeri atomici degli elementi che lo costituiscono, i numeri decimali e l'altezza media di un uomo. Ora studenti e ricercatori sono al lavoro su quel messaggio per attualizzarlo e aggiornarlo.

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