«Sedrina-Paladina, serve un’intesa perché sia inserita nei piani dell’Anas»

Nicola Prisco, responsabile per la Lombardia del colosso pubblico che si occupa delle strade. «Noi possiamo anche progettarla, ma senza un’azione del territorio insieme alla Regione resta sulla carta».

Classe 1964, veneziano di terraferma (è nato a Mira), laureato in Ingegneria Civile, Nicola Prisco è da due anni responsabile territoriale per la Lombardia di Anas, il colosso pubblico delle strade, dal 2018 entrato nel gruppo Ferrovie dello Stato.

Come è cambiata la vostra mission in questi anni?

«Prima era prevalentemente la realizzazione di nuove strade, ora invece le manutenzioni rivestono un ruolo fondamentale. Nel contratto di programma con il ministero, sui 30 milioni di euro disponibili, metà sono su questa voce».

Anche perché la situazione delle strade è quella che è...

«Infatti, e quando cominci a gestirne chilometri la manutenzione è assolutamente fondamentale».

Torniamo per un attimo alla vostra vocazione originaria, le nuove strade, appunto .

«L’opera più importante che stiamo progettando nella Bergamasca è la variante alla 42 tra Trescore ed Entratico: vale 120 milioni di euro e il preliminare è stato già approvato. Per la prossima primavera dovremmo esserci con il definitivo e iniziare così la fase dei pareri».

E qui i soldi ci sono. Non però per la Paladina-Sedrina.

«La Provincia ci aveva chiesto un’integrazione di poco più di 3 milioni per la progettazione: abbiamo dovuto dire di no perché nella convenzione originaria c’era scritto che Anas non poteva dare ulteriori risorse oltre ai 2,8 milioni già erogati».

Il problema è che ora le dimensioni dell’operazione sono mutate...

«E sì, siamo passati da meno di 100 milioni a circa 420. Il vero nodo è questo».

E come lo sciogliamo?

«Bisogna trovare il finanziamento, diversamente si rischia solo di produrre carta su carta».

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