Colognola si mobilita
contro le nuove rotte

«Facciamoci sentire» è la parola d'ordine con la quale un gruppo di residenti di Colognola ha indetto un'assemblea pubblica (venerdì alle 20,45 all'auditorium San Sisto, via della Vittoria) per parlare dei problemi causati dalle rotte degli aerei. I cittadini, che hanno l'appoggio logistico del comitato aeroporto Bergamo, hanno raccolto in questi giorni 140 firme tra i residenti di Colognola. I punti fermi che saranno al centro dell'attenzione sono riassunti in una lettera inviata dai residenti al nostro giornale.

Il punto di partenza è stato il Consiglio comunale sul futuro dello scalo di Orio dello scorso 26 ottobre, al quale era presente un folto gruppo di abitanti di Colognola. «I cittadini hanno appreso dal sindaco, impegnato in prima linea a sostenere lo sviluppo dell'aeroporto e a trovare risorse per sottoscrivere nuove partecipazioni nella società di gestione dello scalo, che l'unica soluzione per i loro quartieri è l'insonorizzazione delle abitazioni – spiegano –. La reazione dei cittadini è stata di vivace protesta e la loro rabbia ha fatto gridare a gran voce "Vergogna! Vergogna!" ma si sa, il bene comune richiede sempre che qualcuno si sacrifichi e in questo caso il capro espiatorio sono gli abitanti dei quartieri citati, a vantaggio di ben 10.000 persone residenti in zone limitrofe».

«Riteniamo offensivo e improponibile chiedere a 7-8.000 persone di rinunciare a una vita normale e di restare chiusi in una casa insonorizzata per non essere avvelenati dagli scarichi di cherosene degli aerei e per mitigare il rumore assordante dei decolli» si legge nella lettera. I promotori della protesta non sono animati da spirito di contraddizione. Chiedono solo il rispetto dei loro diritti, non ci stanno a fare la parte del capro espiatorio. «Riconosciamo l'importanza che l'aeroporto di Orio al Serio ha per l'economia locale – premettono – ma non è pensabile che alcuni quartieri della città sopportino il peso di quasi tutto il traffico in partenza. Siamo seriamente preoccupati per la crescita esponenziale dello scalo, alla quale le forze politiche bergamasche sembra vogliano porre limiti solo a parole, perché di fatto sono tutte impegnate per non lasciarsi sfuggire l'occasione dell'Expo 2015 e della realizzazione del Polo del lusso, eventi e situazioni che potrebbero portare a Bergamo turisti e consumatori da tutta Europa».

«Anche se stiamo attraversando un momento di profonda crisi – conclude la lettera – non ci sembra giusto che a prevalere siano gli interessi economici: è responsabilità della classe politica operare per il bene di tutta la popolazione e di tutti i territori amministrati, tutelando la salute delle persone e salvaguardando l'ambiente, nel rispetto dei valori di legalità, solidarietà e giustizia».

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