Il modello dello scalo di Orio
per vincere la sfida dell'Expo

Infrastrutture e capitale intangibile, ovvero quel bagaglio di conoscenze, idee e saperi che caratterizzano un territorio. Sono questi gli ingredienti vincenti di una manifestazione allo stesso tempo storica e delicata come l’Expo 2015, che di base sta sì a Milano, ma dalla portata quanto meno lombarda. «E un esempio che può servire come modello ideale di struttura di successo è l’aeroporto di Orio al Serio», spiega Alberto Dell’Acqua, docente alla Bocconi, intervenuto all’incontro «Expo 2015, un’opportunità per la Bergamasca», organizzato dalla Banca di Credito cooperativo e da Coldiretti a Treviglio.

«Abbiamo bisogno di conoscere, ci piace essere dentro le cose: capirle per conoscere...» spiega il presidente della Cassa Rurale di Treviglio, Gianfranco Bonacina: e se è vero che la Bassa è direttamente interessata dalle nuove infrastrutture per Milano (Brebemi e Alta velocità in primis) sorprende e fa pensare il fatto che la portata dell’Expo voglia essere compresa più qui che altrove. E ogni riferimento a Bergamo non è affatto casuale. Ma tant’è: «Orio è un caso di successo», prosegue Dell’Acqua, ma per vincere davvero la sfida «serve un collegamento diretto via ferro con Milano».

Il docente della Bocconi mette in evidenza un altro punto debole di Bergamo e del sistema Lombardia in generale: «Bisogna lavorare sull’ospitalità, per convincere i turisti a restare su Bergamo e da qui muoversi verso Milano e l’Expo».

Dati alla mano tra strutture alberghiere e complementari, la Bergamasca offre 20.806 posti letto, pari al 4,1 per cento di un territorio raggiungibile in 90 minuti dal capoluogo, 511.167 in tutto. Dei 29 milioni di persone attese all’Expo, 21 saranno visitatori e 13,7 i pernottamenti. La media richiesta nei 6 mesi dell’evento è di 185 mila posti letto al giorno. Quasi il quadruplo dell’offerta attuale. E sempre restando nelle cifre, gli effetti economici diretti dall’Expo ammontano a 18,4 miliardi di euro: sommati a quelli indiretti (l’indotto) si arriva a 42. Particolari prospettive ci saranno per il settore delle costruzioni, viste le opere infrastrutturali attese: musica per le orecchie delle imprese bergamasche.

Ma considerato che il tema dell’Expo sarà l’alimentazione «il sistema agroalimentare bergamasco può e deve essere una grande risorsa, ma deve mettersi in gioco e cogliere l’occasione di essere protagonista», spiega Giancarlo Colombi, presidente di Coldiretti. «Abbiamo 400 aziende che vendono sul territorio, 90 agriturismi con 300 posti letto: è un primo passo. Siamo pronti a spenderci per questi progetti, ma dobbiamo fare sistema e innovazione».

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