Arcene, dalla banca del Dna
il nome della mamma di Angelo?

Potrebbe essere la banca dati genetica a dare un cognome ad Angelo, il neonato trovato morto il 6 aprile scorso in via Matteotti ad Arcene, nei pressi della discoteca Shiva (ex Capriccio) e della «Scaini calzature». I carabinieri del Ris di Parma inseriranno il Dna prelevato dal corpicino del bimbo e quello ricavato dal sangue presente sulla vestaglia in cui era avvolto il bimbo e sull'asciugamano ritrovato lì vicino, tracce ematiche che con molta probabilità appartengono alla madre.

Se la donna e l'uomo che l'hanno concepito hanno precedenti penali di una gravità tale da aver richiesto in passato il prelievo del dna, non è escluso che, incrociando i dati, l'archivio genetico in dotazione alle forze dell'ordine fornisca le generalità di almeno uno dei due genitori.

È un'ipotesi remota, ma il pm Letizia Ruggeri non vuole trascurare nessuna delle poche piste che restano a disposizione degli inquirenti per tentare di risalire all'identità di chi ha abbandonato il piccolo. Le altre, di piste, non hanno finora portato a risultati apprezzabili. 

Anche la busta del negozio di abbigliamento di Verdello all'interno della quale il piccolo era stato ritrovato non s'è rivelato indizio determinante. Gli inquirenti hanno interrogato commessa e titolare della boutique, ma entrambe si sono dette certe che nessuna donna in stato di gravidanza aveva fatto acquisti nelle settimane precedenti al ritrovamento del neonato.

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