Valle Brembana, pochi alberghi
In dieci anni persi 500 letti

Dodici alberghi e 517 posti letto in meno in otto anni, cinque alberghi e circa 250 posti letto in meno dal 2004 allo scorso anno. La ricettività turistica in Valle Brembana è sempre meno alberghiera. I paesi con almeno due hotel sono solo dieci su 38, e ci sono realtà, potenzialmente fortemente turistiche, come Oltre il Colle, con solo 18 posti letto (i dati sono dell'Osservatorio della Provincia di Bergamo).

Una carenza di strutture alberghiere attorno a cui si è discusso nel recente incontro sul turismo in Valle Brembana svoltosi nella Sala bibite di San Pellegrino, presenti l'assessore regionale all'Ambiente Marcello Raimondi, il presidente della Comunità montana Alberto Mazzoleni, l'assessore provinciale al Lavoro Enrico Zucchi, il presidente di Turismo Bergamo Silvano Ravasio e il vicesindaco di San Pellegrino Vittorio Milesi, coordinati negli interventi dal giornalista de «L'Eco di Bergamo» Giovanni Ghisalberti.

Dibattito da cui è emersa l'importanza del settore turistico per il futuro della valle, pur nella necessità di conservare l'attività manifatturiera ancora rimasta. Ma anche l'importanza di migliorare qualità e quantità della ricettività alberghiera e di trovare un coordinamento tra operatori e amministratori e, quindi, tra i progetti di sviluppo in corso (l'Operazione Percassi a San Pellegrino, i nuovi impianti di risalita nelle stazioni sciistiche, l'Ecomuseo della Val Taleggio, l'albergo diffuso di Ornica).

«Lo sviluppo in un territorio non può essere dato solo dal turismo – ha detto Raimondi –. A maggior ragione in questa valle che, in passato, ha accresciuto il proprio benessere grazie al settore industriale. Tuttavia la Regione ha seguito con entusiasmo il progetto di rilancio della Valle Brembana. Rilancio che deve essere trainato dall'icona di San Pellegrino, ma che non può prescindere dallo sviluppo dell'alta valle».

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