Zanzara tigre, invasione frenata
da disinfestazione e caldo di luglio

È ancora presto per cantare vittoria, ma pare proprio che quest'estate la famigerata zanzara Aedes Albopictus – più nota come «zanzara tigre» – stia dando un po' di tregua alla nostra provincia. I dati forniti dal museo di Scienze naturali «Caffi» – che dal 2007, in collaborazione con l'Asl di Bergamo, si occupa di monitorare la presenza dell'insetto infestante in città e provincia – sono rassicuranti e, fino a oggi, parlano di un netto calo degli esemplari di questa specie sul nostro territorio. I fattori che hanno determinato questa diminuzione sono tanti e, per ora, non è nemmeno certo siano attribuibili alle iniziative prese per far fronte al fenomeno.

«Quando si parla di insetti – dice Marco Valle, direttore del museo Caffi – il fattore meteorologico riveste un ruolo fondamentale nel determinarne la proliferazione. Il gran caldo registrato nel mese di luglio di quest'anno ha senz'altro contribuito ad abbattere il numero delle zanzare rendendo i dati registrati finora molto più bassi rispetto a quelli dello scorso anno, relativi allo stesso periodo».

È, in particolar modo, nella Bassa bergamasca che il fenomeno sembra essersi decisamente ridimensionato: comuni come quelli di Treviglio, Urgnano, Romano di Lombardia che, l'estate scorsa, erano letteralmente invasi dalla zanzara tigre, quest'anno hanno medie decisamente inferiori (il record a Romano, con una diminuzione superiore all'80%).

Soddisfazione ma grande cautela anche da parte del dottor Raffaello Maffi, responsabile della Sezione disinfestazione del Servizio igiene e sanità pubblica dell'Asl di Bergamo: «I dati registrati sono incoraggianti, ma il livello di guardia è ancora molto alto. La pioggia di questi giorni potrebbe portare a un cambio di tendenza proprio in questa seconda parte d'estate, quindi è ancora prematuro parlare di successo delle misure adottate per la prevenzione del fenomeno. Le prossime rilevazioni saranno cruciali per valutare la reale efficacia del lavoro di informazione svolto dall'Asl e delle iniziative prese dai singoli comuni della provincia».

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