Cavernago, un'oasi felice
ma servono volontari

Se passeggiando lungo le piste ciclabili del parco del fiume Serio incappate in qualcuno che fissa delle grandi reti alte 3 metri e larghe 6 per catturare volatili di ogni specie, non pensate subito male: non è colpa di qualche strano cacciatore abusivo, ma è semplicemente la strumentazione che serve all'attività degli inanellatori.

Chi sono gli inanellatori? Sono più che altro volontari che intrappolano sì gli uccelli in queste grandi reti ma, dopo aver annotato alcune loro caratteristiche a scopo di studio scientifico, in pochi minuti li lasciano di nuovo liberi di volare. Naturalmente non senza aver posto sulla loro zampina un apposito «anello» che riporta un codice alfanumerico, in grado di contraddistinguere l'uccello nel caso in cui venisse nuovamente catturato anche a migliaia di chilometri di distanza o dopo anni.

È quello che è successo a Roberto Rota, volontario inanellatore di 39 anni che svolge questa attività nell'area del Parco del Serio tra Cavernago e Malpaga. Nei suoi 15 anni di attività Roberto ha catturato per due volte due esemplari di canapino dopo un tempo record di 8 anni: è stato così confermato empiricamente, e per due distinti casi, l'ipotesi di longevità per questa specie di volatile, che si suppone essere di massimo 8 anni, poiché oltre questa durata di vita non è stata mai trovata conferma in tutto il mondo.

«La stazione di Malpaga è particolarmente ricca – commenta Rota –. Catturo circa 50 differenti specie ogni anno, per un totale di 88 varietà classificate e circa 900-1.000 uccelli l'anno. Purtroppo sono rimasto da solo a portare avanti gli inanellamenti in quest'area e servirebbe più attenzione e sensibilità anche da parte degli enti locali e dei Parchi. Si comincia alle 3 di mattina a montare le reti per essere operativi alle prime luci dell'alba e si va avanti fino alle 11». Il messaggio è chiaro: cercansi volontari amanti della natura disposti a dare una mano.

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