«Cà Bianca», triste declino
Paratico pensa al recupero

Alzi la mano chi, tra la gente del Sebino, non ricorda una festa per una Prima Comunione, un Battesimo, un matrimonio o una Cresima, alla «Ca' Bianca» di Paratico, lo storico albergo-ristorante ormai malinconicamente chiuso da una decina di anni.

Alzi la mano chi, tra la gente del Sebino, non ricorda una festa per una Prima Comunione, un Battesimo, un matrimonio o una Cresima, alla «Ca' Bianca» di Paratico, lo storico albergo-ristorante ormai malinconicamente chiuso da una decina di anni.

Le prenotazioni fioccavano da tutto il Sebino, dall'area orientale della Bergamasca e dall'area occidentale della Bresciana. Di fronte, dall'altra parte del lago, c'era il «Cantiere», ma era per i ricchissimi, per i calciatori dell'Atalanta di Bortolotti e per i signori della Riva.
 
Da fine Anni '90 l'hotel ha chiuso, dall'inizio del 2000 anche il ristorante. Da tempo la «Ca' Bianca» è abbandonata, icona desolante e malinconica di un'epoca ormai lontana.  Qualcosa però si muove e da qualche mese sono ripresi i contatti tra la proprietà – che nel frattempo è cambiata – e l'amministrazione comunale, per vedere cosa si può fare.

Ora s'è ricominciato ad abbozzare una possibile proposta di riconversione del vecchio complesso da 15.000 metri cubi su una superficie di circa 5.000 metri quadrati. Numeri che sono un bel problema, perché oggi difficilmente verrebbe concessa una tale volumetria su un terreno così «piccolo». Non solo case, ma anche servizi, negozi, terziario, in una zona penalizzata dal fatto di essere «snodo» delle due strade che arrivano dalla sponda bergamasca e da quella bresciana per poi scendere verso Capriolo e l'autostrada.

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