«Un uomo mi ha sequestrata»
Ma era complice della rapina

Con una brillante operazione i carabinieri di Calolziocorte sono riusciti a individuare e ad arrestare una coppia di conviventi, entrambi 29enni e residenti a Olginate, accusati di essere gli autori della rapina messa a segno alla Cooperativa Legler di Foppenico.

Con una brillante operazione i carabinieri di Calolziocorte, coordinati dal maresciallo capo Fabio Marra, sono riusciti a individuare e ad arrestare una coppia di conviventi, R. M e C. R., entrambi 29enni e residenti a Olginate, accusati di essere gli autori della rapina messa a segno venerdì, attorno alle 19.15, alla filiale della Cooperativa Legler di Foppenico.

R. M, di origini toscane, con una pistola giocattolo si era presentato davanti alla cassiera del supermercato e, minacciandola con l'arma, si era fatto consegnare l'incasso della giornata: circa 370 euro. Arraffato il denaro, era uscito dal negozio facendo perdere le proprie tracce.

Il bandito era stato visto allontanarsi a bordo di un'utilitaria parcheggiata nelle vicinanze. Dopo la rapina è scattato l'allarme e sul posto sono arrivati i carabinieri della stazione di Calolzio. Poco dopo una calolziese, risultata essere poi la convivente del ventinovenne, si era presentata ai carabinieri raccontando che, mentre si trovava in auto nelle vicinanze del supermercato, un individuo era salito a bordo e con la minaccia di una pistola l'aveva costretta a portarlo lontano da lì.

Una mossa evidentemente dettata dal timore che potesse essere stata vista a bordo della macchina e smascherata come complice. Il racconto ha subito insospettito gli inquirenti che, in collaborazione con i colleghi della compagnia di Lecco e del nucleo investigativo del comando provinciale, hanno provveduto a vagliare la veridicità di quanto riferito. Lo scrupoloso accertamento da parte dei carabinieri, collegato all'ottima conoscenza del territorio, ha consentito di fare luce su alcuni particolari.

Particolari che hanno portato gli inquirenti a non credere alle parole della donna, la quale, di fatto, aveva raccontato di essere stata sequestrata. Le indagini successive hanno permesso di raccogliere elementi per giungere all'identificazione del responsabile della rapina, oltre ad accertare il pieno coinvolgimento della donna. Nella casa di Olginate i carabinieri hanno recuperato anche il denaro, frutto della rapina.

I militari hanno sequestrato tre pistole giocattolo, una delle quali era stata utilizzata per la rapina. Da qui il fermo dei due e poi, su disposizione del sostituto procuratore Luca Fuzio, l'arresto. La donna è stata trasferita nel carcere di Como, mentre il convivente in quello di Lecco.

Rocco Attinà

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