Pranzo d'asporto in famiglia
È la tendenza del Natale 2010

Il pranzo di Natale quest'anno sarà in famiglia e rigorosamente «d'asporto» con un occhio alla tradizione e un altro al risparmio, anche se i ristoranti e gli agriturismi si dicono soddisfatti delle prenotazioni per il menù delle festività.

Il pranzo di Natale quest'anno sarà in famiglia e rigorosamente «d'asporto» con un occhio alla tradizione e un altro al risparmio. Se i ristoranti e gli agriturismi si dicono soddisfatti delle classiche prenotazioni per il menù delle festività, proprio gli addetti ai lavori segnalano l'aumento delle richieste di portate pronte e genuine da gustare sulla tavola casalinga puntando su qualità ma anche risparmio al portafoglio.

Per i regali è tornato di moda il «Pacco di Natale», il pacco gastronomico che anni fa tutte le aziende davano ai dipendenti, con dentro leccornie che la famiglia non poteva permettersi in altri periodi dell'anno. Per il pranzo di Natale sembra anche quest'anno prevalere la tradizione: giornata interamente dedicata alla famiglia, con pranzo slow food, in tutta calma, tra le mura domestiche o al ristorante.

Le prenotazioni nei locali pubblici non vanno male. Qualcuno è già esaurito da tempo, ad esempio il Roof Garden di Bergamo (costo del pranzo 90 euro tutto compreso) o il ristorante Zanini di Borgo Santa Caterina (55 euro tutto compreso) o il «Giopì e Margì» di Borgo Palazzo (65 euro vini compresi).

Altri locali hanno ancora disponibilità e sono in attesa dei ritardatari che decideranno all'ultima ora. I prezzi sono piuttosto fermi rispetto allo scorso anno. Secondo Confcommercio e Confesercenti il 71,4% dei ristoratori manterrà i prezzi invariati.

Secondo la nostra indagine, la forbice dei prezzi va dal massimo del ristorante «Da Vittorio» di Brusaporto (250 euro a testa, vini e bevande esclusi, tartufo extra 10 euro al grammo) al minimo di 40 euro tutto compreso in alcuni agriturismi di provincia (ad esempio il San Pantaleone di Grumello del Monte).

Va sempre più forte il pranzo d'asporto, per il quale scendono in campo non solo i ristoratori di fiducia e di provata capacità ma anche i titolari di gastronomia, le aziende di catering e gli stessi supermercati. Sono in molti a chiedere piatti da consumare comodamente a casa, anche perché consente un risparmio almeno del 30%.

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