I furti nei supermercati
costano 163 euro a famiglia

Dal formaggio alle lamette, dai vestiti all'elettronica. In tempi di crisi economica c'è un'«industria» che non sembra conoscere difficoltà: è quella del taccheggio nei supermercati. E questo costa 163 euro a famiglia.

Dal formaggio alle lamette da barba, dai vestiti firmati agli accessori elettronici. In tempi di crisi economica c'è un'«industria» che non sembra conoscere difficoltà: è quella del taccheggio nei supermercati. E questo costa 163 euro a famiglia.

Bande di ladri specializzati o semplici cittadini con l'impulso momentaneo di prendere un prodotto senza pagarlo cercano ogni giorno di superare le casse con tasche e borse schermate piene di prodotti rubati: nel 2010, per avere un'idea del fenomeno, all'interno di negozi e centri commerciali della Bergamasca sono stati messi a segno quasi 1.500 furti, una media di 125 al mese. E solo un una piccola parte degli autori è stata assicurata alla giustizia: in manette sono finite 95 persone, mentre altre 236 sono state denunciate a piede libero.

Le tecniche di furto si sono affinate: alle «classiche» borse schermate a volte si affiancano anche dei piccoli apparecchi elettronici in grado di mandare in tilt i sistemi antitaccheggio dei negozi. Lo aveva rivelato l'estate scorsa un'indagine dei carabinieri di Treviglio, che avevano sequestrato proprio uno di questi congegni e scoperto anche che alcune bande dell'Europa dell'Est arrivavano nella nostra provincia con i voli aerei delle compagnie low cost.

Ma quanto «costano» tutte queste azioni criminali? A fare i conti è il «Barometro mondiale dei furti nel retail», una ricerca annuale condotta dal Centro di ricerca per il retail di Nottingham, in Inghilterra: una maggiorazione di 163 euro sul conto della spesa di ogni famiglia media.

Tutti i dettagli su L'Eco di Bergamo dell'8 gennaio

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