Il questore: «Indagini complesse
ma ribadisco la nostra fiducia»

Alla domanda se il classico cerchio nelle indagini sulla scomparsa di Yara si sta gradualmente restringendo, il questore Vincenzo Ricciardi ha detto: «Non sono in grado di rispondere, né in un verso, né nell'altro. Ma ribadisco per l'ennesima volta la nostra fiducia».

Alla domanda se il classico cerchio nelle indagini sulla scomparsa di Yara si sta gradualmente restringendo, il questore Vincenzo Ricciardi ha detto: «Non sono in grado di rispondere, né in un verso, né nell'altro. Di certo, e non è una novità, è che da 45 giorni carabinieri e polizia non si concedono, come giusto che sia, tregua. Ribadisco per l'ennesima volta la nostra fiducia nel far riabbracciare viva Yara ai genitori, ammirevoli per sensibilità e dignità».

Intanto le forze dell'ordine stanno aspettando i risultati dei tabulati telefonici intercettati nella fascia oraria in cui è avvenuta la scomparsa della tredicenne di Brembate Sopra per trarre anche da essi qualche elemento in grado di rafforzare una delle piste attualmente seguite o di individuarne qualcuna nuova.

Al riguardo ancora il numero uno della polizia di Bergamo ha precisato: «Il lavoro sulle celle telefoniche è estremamente sofisticato e va ben oltre la cosiddetta scrematura di cui si sente, magari impropriamente, sovente parlare».

Il questore, che non dimentichiamo per una ventina di anni ha diretto la nostra Squadra mobile, cioè il settore mirato alle inchieste investigative di ogni genere, sta esaminando i dettagli forniti dalla sezione della Scientifica sulla lettera anonima spedita alla redazione de L'Eco di Bergamo sabato scorso.

Le ricerche continuano intanto ininterrotte da parte sia delle forze dell'ordine, sia dei numerosi volontari. «Si tratta di ricerche - sono ancora parole di Ricciardi - metodiche e non affatto casuali. Piani e programmi vengono prestabiliti con un certo anticipo».

Arturo Zambaldo

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