Saldi, un partenza sottotono
Ascom: confidiamo nei ritardatari

Qualcuno, senza usare mezzi termini, aveva etichettato l'operazione saldi come obsoleta. Ora probabilmente si fregherà le mani per la soddisfazione, visto che anche i commercianti dicono che la prima settimana è stata al di sotto delle aspettative.

Qualcuno (l'Adiconsum), senza usare mezzi termini, aveva etichettato l'operazione saldi come obsoleta. Ora probabilmente si fregherà le mani, visto che anche i commercianti dicono che la prima settimana è stata al di sotto delle aspettative.

Tanto che il presidente dell'Ascom, Paolo Malvestiti, ha detto: «Confidiamo, dopo un Natale sottotono, nei ritardatari e nel rientro dalle vacanze. Per ora il dato resta comunque in linea con lo scorso anno».

Insomma le grandi aspettative dei commercianti riposte nei saldi, per compensare un Natale ancora all'insegna dell'austerity,  sono state in gran parte disattese. La partenza dello shopping d'occasione è stata infatti debole rispetto all'anno scorso; complici anche le vacanze scolastiche prolungate, molti hanno approfittato del lungo ponte dell'Epifania per lasciare la città.

È andata un po' meglio - dice l'Ascom - in settimana, tanto da portare, a sette giorni esatti dall'inizio delle vendite di fine stagione, ad un bilancio in linea con lo scorso anno. «La situazione non è delle migliori - dice Malvestiti -: il nostro centro storico sta soffrendo più del previsto, e anche in provincia, in molti paesi, il quadro è tutt'altro che positivo. Eccezion fatta per i negozi all'interno di alcuni centri commerciali - perché anche nella grande distribuzione i saldi sembrano attrarre a macchia di leopardo - la prima settimana delle vendite di fine stagione è stata al di sotto delle aspettative. Dopo un dicembre non particolarmente soddisfacente per le vendite pre-natalizie, il mondo del commercio confidava nei saldi per riuscire a smaltire gran parte della merce rimasta invenduta da inizio stagione a Capodanno sugli scaffali. La partenza dei saldi è stata debole, anche se il bilancio provvisorio di questa prima settimana è in linea con lo scorso anno». 

E prosegue: «Mancano ancora diverse settimane, quasi due mesi,  alla fine delle vendite di fine stagione: c'è tutto il tempo anche per i più ritardatari. Confidiamo inoltre in questo week-end,  prima vera occasione di shopping per tutti i vacanzieri che hanno fatto rientro in settimana, e nella voglia di saldi: assortimento e qualità non mancano nei nostri negozi».

I saldi comunque, per Ascom, restano un evento atteso da parte di tutti e le percentuali di sconto nei negozi sono forti. Se in media l'andamento è in linea con il 2010, non manca comunque chi ha rilevato un calo anche importante rispetto allo scorso anno, ma qualcuno ha registrato fortunatamente un incremento, seppur lieve. 

Il profilo del consumatore e i prodotti più gettonati
Una recente indagine Confcommercio-Format ricerche di mercato ha tracciato l'identikit del consumatore tipo. Più donne che uomini, ma anche giovanissimi dai 18 ai 24 anni, e soprattutto chi abita nelle grandi aree metropolitane fa a gara per accaparrasi i capi di abbigliamento, "in primis" cappotti, maglioni, pantaloni, giacche (98,6%), seguiti dalle calzature (80,9%).

Il profilo del consumatore: chi attribuisce importanza ai saldi e che li attende per acquistare un articolo ha un'età compresa tra i 25 ed i 44 anni, sia uomo che donna, vive in famiglia (sposato o  vive con la famiglia di origine) e risiede in prevalenza nelle grandi aree metropolitane, con un titolo di studio medio o alto.

Tra i giovanissimi (18-24 anni) attribuiscono importanza ai saldi le donne in misura leggermente superiore agli uomini. Minore importanza ai saldi viene attribuita dai consumatori più avanti con gli anni (oltre 55 anni) e da coloro che hanno un basso titolo di studio.

Approfittano dei saldi nel mese di gennaio 2011: le donne in leggera prevalenza sugli uomini, i giovanissimi (18-24 anni), i giovani tra i 25 ed i 54 anni, coloro che risiedono nelle grandi aree metropolitane, coloro che hanno un titolo di studio medio-alto/alto, le famiglie, ossia i coniugati (si intendono anche le famiglie di fatto) e anche chi vive nella famiglia di origine.

I prodotti preferiti  sono i capi di abbigliamento, quali a titolo di esempio i cappotti, i maglioni, pantaloni, giacche. (98,6%), seguiti dalle calzature (80,9%), dalla biancheria intima (43,5%) e dagli accessori (39,1%), dagli articoli sportivi (38,8%), dalla pelletteria e articoli di valigeria (33,3%) e dalla biancheria per la casa (28,7%).

Le griffe
Il 71,4% dei consumatori  dichiara di attendere i saldi invernali "per acquistare qualsiasi tipo di prodotto", mentre il 28,6% "per acquistare solo prodotti griffati" o comunque di marca. La percentuale dei consumatori che aspetta le vendite di fine stagione"per acquistare qualsiasi tipo di prodotto" risulta in aumento rispetto al gennaio 2010 (+4,0) e rispetto al gennaio 2008 (+20,4). A ridosso dei saldi invernali di gennaio 2010, coloro che li attendevano per acquistare qualsiasi tipo di prodotto erano il 67,4%.

A ridosso dei saldi previsti per il gennaio 2008 erano il 51,0%. Si segnala in diminuzione, di contro, la percentuale di coloro che attendono i saldi invernali esclusivamente per acquistare prodotti di marca o griffati. Il dato era pari al 32,6% a ridosso dei saldi del gennaio 2010, ed era pari al 49,0% a ridosso del gennaio 2008. Aspettano i saldi per acquistare prodotti griffati o comunque di marca in prevalenza gli uomini, sia giovanissimi (18-24 anni) sia giovani (25-44 anni), residenti per lo più nelle grandi aree metropolitane. Scarsamente interessati all'acquisto dei prodotti di marca si sono rivelati i consumatori con un'età superiore ai 45 anni.

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