Disabili, le pensioni sono bloccate
Le associazioni attaccano l'Inps

Gli invalidi sono sul sentiero di guerra contro l'Inps. L'Istituto nazionale per la previdenza sociale da settembre non notifica i verbali riguardanti le invalidità, bloccando di fatto l'erogazione delle pensioni e le indennità speciali e di accompagnamento.

Giovanni Manzoni, presidente dell'associazione nazionale mutilati e invalidi civili (Anmic) di Bergamo, e Gianbattista Flaccadori, presidente Unione italiana ciechi (Uic) di Bergamo, entrambi ai vertici, il primo come presidente, il secondo in qualità di vice, della Federazione delle associazioni dei disabili (Fand) di Bergamo (oltre 25mila iscritti), esprimono tutto il loro disappunto verso quella che definiscono una situazione vergognosa.

«Ventimila verbali che servono ad altrettante persone per ottenere il riconoscimento delle proprie invalidità – spiegano Manzoni e Flaccadori –, sospesi in una specie di limbo tra la sede Inps di Bergamo e quella centrale di Roma. In questo modo la notifica dei verbali sta subendo ritardi spaventosi, ben oltre la normale tempistica dettata dalla legge. Ritardi che bloccano da settembre le pensioni, i riconoscimenti del diritto all'esenzione del ticket, l'impossibilità di iscriversi all'ufficio mirato di collocamento per disabili. Ma l'Inps sta colpendo anche tutte quelle persone che, già dichiarate precedentemente invalide, sono state richiamate ad una visita di verifica (per contrastare i falsi invalidi): anche a loro pensioni sospese».

Di fatto da settembre l'Inps non invia più nulla, «non ci ha fatto nemmeno sapere quanti sono gli invalidi chiamati nella Bergamasca alla verifica – proseguono Manzoni e Flaccadori –. Rimane il fatto che da noi si sono formate le file da parte di chi, alla ricerca di una spiegazione, non si è visto più arrivare da settembre l'assegno di 246 euro mensili. Ad essere sospesi dall'Inps ci sono anche gli assegni di accompagnamento riconosciuti per disabilità e anziani gravi: tutto fermo, è una vergogna».

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