Inchiesta ultrà: fra gli indagati
Alberto Maffi sindaco di Gandosso

Emergono nuovi particolari sull'inchiesta che ha portato a decine di perquisizioni nelle abitazioni degli ultrà atalantini. Fra gli indagati, oltre Daniele Belotti, anche Alberto Maffi, sindaco leghista di Gandosso, accusato di aver fatto la vedetta durante gli scontri di Atalanta-Inter (13 dicembre 2009).

Emergono nuovi particolari sull'inchiesta che ha portato a decine di perquisizioni nelle abitazioni degli elementi di spicco della Curva Nord atalantina. Fra i 104 indagati, Daniele Belotti, assessore regionale al Territorio, non è l'unico politico finito nell'inchiesta. Sotto indagine anche Alberto Maffi, sindaco leghista di Gandosso, accusato di aver fatto la vedetta durante gli scontri di Atalanta-Inter del 13 dicembre 2009.

Il primo cittadino, stando alle contestazioni, avrebbe avvertito per telefono il leader ultrà Claudio “Bocia” Galimberti, degli spostamenti delle forze dell'ordine e dei pullman che trasportavano i supporters interisti.

Nella ricostruzione dei tafferugli in occasione Atalanta Inter del 13 dicembre 2009, uno dei tasselli dell'indagine condotta dalla squadra mobile sugli ultrà, c'è di tutto: il Bocia che coordina la sua truppa direttamente dalla caserma dei carabinieri dove si trova costretto per via del Daspo e che, dopo l'obbligo di firma, raggiunge in fretta i compagni per fare a botte. Il sindaco leghista di Gandosso, Alberto Maffi, che secondo le accuse si presta a far da vedetta per segnalare al capo ultrà quando i pullman degli interisti lasciano lo stadio e per studiare la dislocazione delle forze dell'ordine. Poi lo scontro in piazzale Oberdan con i volti coperti, il lancio di oggetti, le cinghiate al capo ultrà interista, l'intervento della polizia per sedare la rissa, la fuga, i commenti entusiastici del dopo scontro.

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