Città Alta, addio a Finardi
storico e generoso bottegaio

In tanti conoscevano la sua grande passione per le moto d'epoca. Altri ancora - molti di più - l'avevano incontrato nello storico negozio di tessuti e abbigliamento affacciato sulla Corsarola. Forse non tutti però sapevano di quanto il suo attaccamento a Città Alta e alla dimensione popolare che tuttora appartiene in qualche misura al centro storico si traducesse in gesti concreti di grande attenzione ai problemi della gente.

Adesso che Claudio Finardi se n'è andato a soli sessant'anni - è capitato oggi 22 aprile attorno alle 8.30 di mattina nell'abitazione di Ponteranica dove viveva assieme alla moglie Annarita e al figlio Bruno - forse è giusto ricordarlo soprattutto per questo.

È giusto ricordare, ad esempio, come il negozio (anche se bottega rende meglio) inaugurato dal padre Bruno negli anni Cinquanta, il primo in città a vendere i jeans, fosse uno degli ultimi a consentire ai suoi clienti di saldare i conti periodicamente, segnando le spese su quelli che un tempo si chiamavano i «libretti».

Ed è giusto ricordare anche la possibilità offerta agli inquilini che vivevano negli immobili di sua proprietà di restarci pagando un affitto diciamo pure modico, considerate le tariffe del mercato nella parte più prestigiosa della città.

«Si ispirava a una filosofia imprenditoriale d'altri tempi - ricorda Aldo Ghilardi, presidente della Cooperativa di Città Alta e grande amico di Finardi - della serie: tu mantieni decorosamente l'immobile in cui ti trovi e io ti faccio pagare poco o comunque il giusto. Questo aveva consentito alla nostra cooperativa, realtà cui Claudio è stato sempre vicino, di mettere a disposizione degli studenti la sala studio di via Salvecchio ma anche di gestire il negozietto equosolidale della Corsarola così come tutti lo conosciamo».

L'intera comunità per questa sensibilità gli è sempre stata riconoscente. L'ennesima dimostrazione martedì, quando i funerali si svolgeranno alle 10 in duomo. La chiesa più importante del centro storico. Il cuore di Città Alta.

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