Carlo Salvioni sul 25 Aprile:
«Difendiamo la Costituzione»

«Il 25 Aprile ha sempre un grandissimo senso ed è ancora più attuale nel momento in cui esiste un pericolo non piccolo per gli equilibri tra i poteri sanciti dalla Costituzione. I cittadini devono esserci anche per dire con forza che questi equilibri non si alterano». È l'appello di Carlo Salvioni. Quest'anno sarà lui a tenere il discorso celebrativo.

«Il 25 Aprile ha sempre un grandissimo senso ed è ancora più attuale nel momento in cui esiste un pericolo non piccolo per gli equilibri tra i poteri sanciti dalla Costituzione. I cittadini devono esserci anche per dire con forza che questi equilibri non si alterano». È l'appello di Carlo Salvioni. Quest'anno sarà lui a tenere il discorso celebrativo del 66° anniversario della Liberazione (lunedì dalle 10,45 in piazza Vittorio Veneto).

Presidente del Comitato bergamasco antifascista e avvocato di professione, per la prima volta farà la parte che fu di Eugenio Bruni e Salvo Parigi. Salvioni è stato scelto anche come grande appassionato di storia del Risorgimento: è infatti presidente dell'associazione Amici del museo Storico e membro della Fondazione Bergamo nella storia. «Essendo il 150° dell'Unità d'Italia – anticipa – il discorso toccherà anche il rapporto tra il processo risorgimentale e la Resistenza nella nostra città e provincia». Due i cardini attorno a cui ruoterà l'intervento: la Costituzione del 1948, che ha consacrato i diritti universali e la divisione dei poteri; e il concetto di «identità».

«Qualsiasi attentato agli equilibri sanciti dalla Costituzione e il prevalere di un potere sull'altro – ribadisce Salvioni, in linea col presidente della Repubblica Giorgio Napolitano – è un fatto profondamente negativo, che qualsiasi maggioranza, di destra, centro o sinistra, dovrebbe respingere. Sarebbe una follia tornare indietro verso forme totalitarie di Stato che non considerano la divisione tra i poteri».

Leggi di più su L'Eco in edicola sabato 23 aprile

© RIPRODUZIONE RISERVATA