Mazzoleni: «Continuità per Sabco
Il presidente Ratti va confermato»

Continuità per l'aeroporto di Orio: è la parola d'ordine di Carlo Mazzoleni. «Ma partiamo dai risultati dell'ultimo triennio: strepitosi e non piovuti dal cielo». Il presidente di Confindustria sciorina i 12 milioni di utile del bilancio Sacbo 2010.

Continuità per l'aeroporto di Orio al Serio: è la parola d'ordine di Carlo Mazzoleni. «Ma vorrei partire dai risultati di questo ultimo triennio: semplicemente strepitosi e non piovuti dal cielo». E il presidente di Confindustria, sciorina i 12 milioni di utile del bilancio Sacbo 2010 («Dopo averne accantonato 2 per opere di mitigazione ambientale»), i 32 di investimenti fatti («Non voglio polemizzare con chi chiede di volare alto, ma non mi sembrano noccioline») e quelli da fare, come il parcheggio multipiano, la nuova area arrivi e quella degli uffici.

«Tutto senza chiedere mai soldi a nessuno, né alla politica né alla Regione». Ma soprattutto c'è un dato che Mazzoleni mette sul tappeto, quello di un Roi (il ritorno degli investimenti) pari al 12,5 per cento per l'aeroporto di Orio: «Ne conosco poche di aziende con risultati del genere: Sea, per intenderci, ha il 4,8».

Fatti i conti e le debite premesse, ne consegue una considerazione: «Sacbo deve affrontare sfide molto delicate per il futuro, come i possibili rapporti con Sea, che stiamo analizzando: qui nessuno traccheggia o prende tempo, non ci sfugge l'aspetto strategico dell'operazione». I rapporti con Milano «ed ancora più ad Est, ma anche i nuovi investimenti e il collegamento ferroviario. Servono competenza, dedizione e conoscenza dei problemi». Ergo: «Non ci sono motivi per chiedere un cambio dei vertici: se qualcuno avesse dei dubbi, mi piacerebbe capire riguardo a cosa».

Se ne parlerà martedì mattina, in una riunione del Patto di sindacato che si annuncia parecchio tesa, alla vigilia della prima convocazione dell'assemblea dei soci Sacbo, in programma il giorno dopo (e in eventuale seconda convocazione mercoledì 4 maggio): «Auspico si arrivi ad una condivisione la più estesa ed ampia possibile sui futuri vertici: non ci sono motivi per non riconfermare Mario Ratti alla presidenza».

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