130 operai stranieri se ne sono andati
Yara, il loro Dna non è stato raccolto

Gli inquirenti non avrebbero il Dna di 130 i muratori stranieri che nel novembre del 2010, quando Yara Gambirasio fu rapita, lavoravano nel cantiere di Mapello. Ora il magistrato dovrebbe firmare rogatorie internazionali, ma le pratiche non sono state ancora avviate.

Gli inquirenti non avrebbero il Dna di 130 i muratori stranieri che nel novembre del 2010, quando Yara Gambirasio fu rapita, lavoravano nel cantiere di Mapello, dove i cani da fiuto avevano condotto più volte i carabinieri.

Si tratta di operai che sarebbero tornati nel frattempo in Romania, in Polonia, in Albania. Lo sostiene in un articolo pubblicato nel numero in edicola da mercoledì il settimanale Oggi (anche su www.oggi.it), secondo il quale il magistrato titolare delle indagini, Letizia Ruggeri, dovrebbe firmare delle rogatorie internazionali, come richiesto dal nucleo investigativo dei carabinieri e dalla squadra mobile di Bergamo ma non ha ancora avviato le pratiche al Ministero di Grazia e Giustizia.

Tra le ottomila tracce biologiche prelevate un pò a tutti, compresi i parenti di Yara e i familiari dei compagni di scuola di sua sorella, ci sono anche quelle di 250 muratori italiani che lavoravano nel grande cantiere del centro commerciale di Mapello.

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