«Questa è una cittadella di Maria»
Il cardinale Sodano a Stezzano

«Stezzano è una cittadella di Maria. La maternità della Madonna dei Campi abbraccia case, famiglie, bambini, adulti, anziani e malati». Angelo Sodano a Stezzano ha presiduto il Pontificale per il 525° anniversario dell'Apparizione.

«Stezzano è una cittadella di Maria. Carissimi amici stezzanesi, la maternità della Madonna dei Campi abbraccia case, famiglie, bambini e giovani, adulti, anziani e malati. Grazie alla sua maternità tutti possiamo camminare ogni giorno pieni di speranza». Sono le parole del cardinale Angelo Sodano, decano del Sacro Collegio e già segretario di Stato di Giovanni Paolo II e degli inizi del pontificato di Benedetto XVI, giunto domenica mattina a Stezzano per presiedere il solenne Pontificale per il 525° anniversario dell'Apparizione.

Il porporato, 84 a novembre, è stato accolto nella piazza centrale dal caloroso applauso di tanta gente, fra cui il sindaco Elena Poma, il sindaco dei ragazzi, la tredicenne Michela Teani, il vescovo ausiliare emerito Lino Belotti, l'arcivescovo emerito di Siena Gaetano Bonicelli e il parroco don Mauro Arizzi. Il cardinale ha stretto mani, ricambiato saluti e scambiando battute.

«Ci sentiamo onorati dalla sua presenza — ha detto il sindaco salutando il cardinale —. La nostra comunità è una realtà vivace e ricca di fermenti e sta vivendo questi momenti molto intensi che vedono unita la comunità civile e religiosa». Ai saluti si è unito l'arcivescovo Bonicelli, da dieci anni residente nella casa annessa al santuario.

«Sono tante le Apparizioni di Maria nel mondo e in ogni tempo — ha detto il cardinale all'omelia —. L'Apparizione di Stezzano ha però un qualcosa di unico, perché Maria è apparsa come madre premurosa ai più umili, cioè ai figli dei campi. Carissimi amici di Stezzano, conserverò nel cuore la vostra calorosa accoglienza». Prima della benedizione, i saluti del parroco don Arizzi. «La sua visita resterà indimenticabile nella storia della nostra comunità. La sua presenza ci fa sentire ancora più vicina la Chiesa universale e il Papa».

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