Antiquaria morì dopo l'operazione
Assolti due medici di Brescia

Non c'è colpevole per la morte di Patrizia Rodi, scomparsa a 33 anni nel 2006, dopo 4 mesi di agonia in seguito a un intervento di laparoscopia. Il tribunale di Brescia ha assolto dall'accusa di omicidio colposo due medici della Clinica Sant'Anna di Brescia.

Non c'è colpevole per la morte di Patrizia Rodi, scomparsa a 33 anni il 13 gennaio 2006, dopo 4 mesi di agonia in seguito a un intervento di laparoscopia esplorativa. Lunedì 5 dicembre il tribunale di Brescia ha assolto dall'accusa di omicidio colposo, perché il fatto non sussiste, due medici della Clinica Sant'Anna di Brescia per i quali il pm Silvia Bonardi aveva chiesto un anno e mezzo.

Si tratta di Giuseppe Donvito, il chirurgo che eseguì l'operazione, e di Fabrizio Locatelli, il medico che aveva dimesso la donna. Nel luglio del 2009 era stato prosciolto in abbreviato il marito, Massimiliano Tomezzoli, 42 anni, accusato di concorso nell'omicidio colposo perché avrebbe tardato nei soccorsi. Per altri tre medici era stato invece pronunciato il non luogo a procedere.

Il 14 settembre 2005 Patrizia Rodi, che gestiva un negozio di antiquariato in Borgo Santa Caterina, era stata ricoverata alla Clinica Sant'Anna, dove lavorava il suo ginecologo, e il giorno successivo era stata sottoposta all'intervento. Un'operazione di routine, ma durante l'intervento le era stato perforato l'intestino e da qui, è l'ipotesi di chi ha indagato, era sorta l'infezione che poi l'avrebbe lentamente condotta alla morte.

L'antiquaria era stata così sottoposta a un nuovo intervento, durante il quale le era stata asportata una parte di intestino. Un'operazione che, nell'intento dei medici, doveva servire a rimediare all'errore. Ma il 21 settembre, e cioè sei giorni dopo la laparoscopia, l'antiquaria aveva avuto uno choc settico: dalla clinica Sant'Anna era stata trasferita agli Spedali Civili di Brescia, nel reparto di Rianimazione, dove morì dopo un'agonia di quattro mesi.

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