Fuggì dopo il delitto di Mozzo:
«Io innocente, voglio costituirmi»

Tre anni da primula rossa devono averlo fiaccato. La latitanza costa: soldi, nervi, energie. Flavio Tironi, 47 anni, sparì da Mozzo nel novembre 2008, lasciandosi alle spalle il cadavere della madre Gemma Lomboni, casalinga di 55 anni uccisa nel '94.

Tre anni da primula rossa devono averlo fiaccato. La latitanza costa: soldi, nervi, energie. Flavio Tironi, 47 anni, sparì da Mozzo nel novembre 2008, lasciandosi alle spalle il cadavere della madre Gemma Lomboni, casalinga di 55 anni uccisa nel '94, e una condanna a 22 anni alle soglie della Cassazione (diventerà definitiva un mese dopo), la stessa rimediata dal padre Michele morto a 76 anni lo scorso aprile mentre scontava la pena ai domiciliari.

Gli ultimi sussurri davano Flavio in Brasile, nonostante dei suoi spostamenti nessuno abbia mai saputo nulla di preciso. Ora, però, vorrebbe tornare in Italia, consegnarsi alla giustizia anche se si proclama innocente.

L'avvocato Claudio Defilippi ha ricevuto l'incarico dalla zia di Flavio, Carola Tironi, di presentare istanza al tribunale di sorveglianza a riguardo di una presunta incompatibilità col regime carcerario. «Probabilmente - arguisce il legale - la signora, che ne è la tutrice, vuole agevolare il rientro del nipote in Italia e la costituzione. Sarebbe l'ideale».

«Soffre di claustrofobia - racconta la donna -. Aveva paura di finire in cella (non c'è mai stato, è sempre rimasto indagato a piede libero, ndr), anche perché dopo la morte della madre è stato in cura da uno psichiatra. È scappato proprio per questo timore, nonostante non c'entri col delitto».

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