Quale futuro per i giovani?
A Clusone vescovo e rettore

Il futuro è in mano ai giovani: una frase divenuta un must, data spesso per scontata, ma sulla quale spesso affiorano molti dubbi.E di fronte a una situazione economica e sociale che pare offrire poche possibilità concrete di riscatto, soprattutto alle nuove generazioni, i giovani non possono fare altro che chiedersi quale sia, in realtà, il futuro che è loro destinato.

Il futuro è in mano ai giovani: una frase divenuta un must, data spesso per scontata, ma sulla quale spesso affiorano molti dubbi.E di fronte a una situazione economica e sociale che pare offrire poche possibilità concrete di riscatto, soprattutto alle nuove generazioni, i giovani non possono fare altro che chiedersi quale sia, in realtà, il futuro che è loro destinato.

È questo il quesito alla base dell'incontro «Quale futuro in mano ai giovani?» organizzato per giovedì sera dal Gruppo EtàBeta di Clusone, incontro che vedrà il confronto diretto tra i giovani e il vescovo di Bergamo Francesco Beschi, oltre al rettore dell'università degli Studi, Stefano Paleari.

«Abbiamo pensato di invitare loro perché sono due personalità a noi vicine – spiega Marco Romelli del Gruppo giovani EtàBeta –, due uomini che con i giovani sono a contatto tutti i giorni in virtù del loro ruolo istituzionale e perché hanno a cuore quel tanto discusso "futuro dei giovani"». L'incontro – che si svolgerà alle 20,30 al cineteatro «Monsignor Tomasini» – è stato messo in cantiere dal gruppo fin dall'anno scorso: «Va bene il futuro, ma quale futuro? – continua Marco Romelli –. Abbiamo capacità ed energie, ma non capiamo se per noi c'è posto. Cerchiamo di essere propositivi, ma le delusioni ci abbattono con facilità. Ha ancora senso studiare e laurearsi? Quante occasioni hanno perso le generazioni precedenti per dimostrare di saper fare scelte serie e lungimiranti? E noi, stiamo perdendo la nostra?».

La scelta di invitare monsignor Beschi e il professor Paleari non è casuale: il vescovo è infatti da sempre attento alle problematiche giovanili e Paleari, ingegnere e professore, è il più giovane rettore d'Italia. Due personalità, dunque, particolarmente vicine a quel mondo delle nuove generazioni di cui si cercherà di parlare. «Il gruppo EtàBeta è costituito da giovani – conclude Romelli –. Nel confronto su quello che chiamiamo futuro, abbiamo deciso di non voler fare tutto da soli. Vogliamo parlarne anche con “qualcuno che di cose ne sa”, che possa ascoltare e darci una prospettiva più ampia».
EtàBeta è nato a Clusone un paio di anni fa. Nel corso degli ultimi mesi ha organizzato dibattiti e incontri con personalità note – dal vescovo di Baghdad monsignor Warduni al reporter Giorgio Fornoni –, ma anche rassegne teatrali e iniziative culturali per tutte le età.

Erica Balduzzi

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