Martinengo, suono l'adunata
Al via il raduno sezionale

«Ci volevano gli alpini per far aprire il Filandone di Martinengo». Questo il refrain ripetuto alla presentazione della 29ª adunata sezionale degli alpini bergamaschi che si svolgerà da venerdì a domenica a Martinengo.

«Ci volevano gli alpini per far aprire il Filandone di Martinengo». Questo il refrain ripetuto da tutti i relatori intervenuti alla presentazione della 29ª adunata sezionale degli alpini bergamaschi che si svolgerà da venerdì a domenica nell'antico borgo della bassa, divenuto «Città di Martinengo» a fine 2011. Ed è vero che ci volevano gli alpini perché forse solo con la loro carica di intraprendenza e lavoro, spirito di iniziativa e sacrificio, di solidarietà e di volontariato, hanno creato nell'alpinità – come amano definirla – un simbolo di unità e di condivisione di fronte al quale è difficile non concedere eccezioni, compreso l'utilizzo della grande architettura neogotica, l'ex filanda ancora in fase di ristrutturazione e ultimazione lavori, che rappresenta oggi uno dei maggiori esempi di archeologia industriale lombarda.

Ma l'eccezionalità è più che giustificata dall'evento che riunirà a Martinengo tutti gli alpini della Bergamasca e non solo: con ancora negli occhi e nel cuore la grande adunata nazionale degli alpini svoltasi a Bergamo, quest'anno tocca alla cittadina della Bassa riproporre a livello provinciale la 29ª adunata sezionale, che culminerà domenica con l'ammassamento, l'alzabandiera e la sfilata di tutti i gruppi con le fanfare.

Il ritrovo per le penne nere in arrivo da tutta la provincia sarà alle 8,30 nella sede di via Gramsci, dove è appena stato completato il grande monumento agli alpini eretto alcuni anni fa nel parco della sede di via Gramsci, innalzando una parete posta dietro alla grande penna, su cui si profilano in modo stilizzato le alte cime di montagne, luogo naturale dell'attività dell'alpino.

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