Campagna «Libera la domenica»
Raccolta firme nelle parrocchie

Continua la campagna «Libera la domenica», promossa da Confesercenti con il sostegno della Cei, di Cgil, Cisl e Uil e dell'Aspan di Bergamo, per promuovere una proposta di legge popolare che restituisca alle Regioni il poterne normativo sulla delicata questione della regolamentazione di orari e aperture degli esercizi commerciali.

La liberalizzazione «selvaggia» introdotta all'inizio del 2013 ha infatti favorito solo la grande distribuzione, caricando di ulteriori difficoltà la rete dei negozi di vicinato, già duramente provata dalla crisi. La Conferenza Episcopale Italiana ha appoggiato l'iniziativa per ribadire il valore del riposo festivo, tempo libero che non deve essere dedicato al consumo ma alla cura di se stessi e degli affetti.

Ecco le parrocchie impegnate nella raccolta delle firme: Sant'Alessandro in Colonna, Nembro, Villa d'Almè, Bonate Sotto, Gandino, Romano di Lombardia (Santa Maria Assunta), Martinengo, Alzano Maggiore, Calusco, Osio Sotto, Grumello del Monte, San Pellegrino, Sovere, Verdello, Cologno al Serio, Trescore Balneario, Almenno S. Salvatore, Albano Sant'Alessandro, Urgnano, Seriate.

In particolare domenica 17 in mattinata sui sagrati delle chiese di Alzano Lombardo, Seriate, San Pellegrino, Romano di Lombardia, Nembro, Calusco D'Adda, Locate, Verdello saranno allestiti dei banchetti per la raccolta delle firme. In diversi paesi mobilitati i volontari delle Acli a testimonianza di uno sforzo comune e condiviso.

Inoltre, in molti comuni si sono organizzati spontaneamente gruppi di commercianti che contribuiscono attivamente alla raccolta delle firme. Si ricorda che sarà possibile sottoscrivere la campagna in tutti i municipi fino al 30 marzo.

«Sono le ultime settimane della raccolta firme e l'impegno per la riuscita dell'iniziativa è notevole in tutta la provincia di Bergamo - spiega Filippo Caselli, vicedirettore di Confesercenti Bergamo -. Abbiamo trovato l'adesione di molti imprenditori, sollevato la mobilitazione di diverse associazioni locali di commercianti, incrociato una fattiva collaborazione di numerose parrocchie».

«È la conferma che il problema dell'apertura domenicale rimane un tema molto sensibile per le piccole imprese del commercio, che non possono reggere i costi determinati dall'estensione degli orari». «Nell'interesse della categoria - sottolinea Caselli - è importante ripristinare le regole del gioco per consentire a tutti i format distributivi di rimanere sul mercato».

«Ma crediamo anche che la scelta della chiusura festiva debba tornare a essere un valore positivo da comunicare al cliente, visto prima di tutto come persona. Il messaggio vuole essere questo: non apro la domenica perché rispetto il riposo di dipendenti e consumatori. Senza contare che la riduzione dei costi festivi si rifletterà su una diminuzione dei prezzi».

Il sito della campagna:  http://www.liberaladomenica.it

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