Sabato notte torna l'ora legale
Lancette avanti dalle 2 alle 3

Un'ora in meno di sonno nel weekend che fa risparmiare ogni anno al sistema Italia circa 90 milioni di euro e che permette anche di inquinare di meno. È l'effetto dell'ora legale che scatterà nel fine settimana di Pasqua, nella notte tra sabato 30 e domenica 31 marzo.

Un'ora in meno di sonno nel weekend che fa risparmiare ogni anno al sistema Italia circa 90 milioni di euro e che permette anche di inquinare di meno. È l'effetto dell'ora legale che scatterà nel fine settimana di Pasqua, nella notte tra sabato 30 e domenica 31 marzo, spostando le lancette avanti dalle 2.00 alle 3.00.

Il nuovo orario resterà in vigore per sette mesi, fino al 27 ottobre. Il risparmio complessivo dei consumi di energia elettrica sarà pari, secondo Terna, a 543,8 milioni di kilowattora, corrispondenti al fabbisogno annuo medio di 180 mila famiglie.

In termini di costi, considerando che un kilowattora costa in media al cliente finale circa 16,6 centesimi di euro al netto delle imposte, la stima del risparmio economico relativo all'ora legale per il 2013 è pari a oltre 90 milioni di euro.

Dal 2004 al 2012 l'Italia ha risparmiato complessivamente oltre 6,1 miliardi di kilowattora, corrispondenti a circa 900 milioni di euro di minor costo. Nel periodo primavera-estate, il mese che segna il maggior risparmio energetico stimato è aprile, con 125,8 milioni di kilowattora (pari al 23,1% del totale).

In autunno, invece, il primato va al mese di ottobre con 157,4 milioni di kilowattora risparmiati. Ciò è dovuto al fatto che aprile ha giornate più «corte» in termini di luce naturale, rispetto ai mesi dell'intero periodo. Spostando in avanti le lancette di un'ora, quindi, si ritarda l'utilizzo della luce artificiale in un momento in cui le attività lavorative sono ancora in pieno svolgimento.

Nei mesi estivi, da giugno ad agosto, invece, in quanto le giornate sono già più lunghe rispetto ad aprile, l'effetto «ritardo» nell'accensione delle lampadine si colloca nelle ore serali, quando le attività lavorative sono per lo più terminate, e fa registrare risultati meno evidenti in termini di risparmio di elettricità.

Va inoltre ricordato che la maggiore richiesta di energia elettrica nei mesi estivi più caldi è dovuta all'utilizzo dei condizionatori d'aria, ed è quindi indipendente dall'ora legale, perché legata esclusivamente a fattori climatici e di temperatura e non al maggior numero di ore di luce naturale.

La «genesi» dell'ora legale affonda le proprie radici nel Settecento. Il primo a teorizzarla fu Benjamin Franklin ma l'idea non ebbe però grande seguito anche perchè, all'epoca, i risparmi sarebbero stati relativamente bassi. Oltre un secolo dopo, nel 1907, l'idea venne ripresa dal britannico William Willet, e questa volta trovò seguaci: nel 1916 la Camera dei Comuni di Londra diede il via libera al British Summer Time, che implicava lo spostamento delle lancette un'ora avanti in estate.

In Italia l'ora legale è stata adottata per la prima volta nel 1916 e rimase in vigore fino al 1920. L'adozione definitiva risale al 1966, durante gli anni della crisi energetica. Il regime definitivo è entrato in vigore nel 1996 quando si stabilì di prolungarla dall'ultima domenica di marzo all'ultima di ottobre.

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