Colzate: uccisi dal masso nel 2002
Undici anni senza una risposta

Dalla tragedia sono trascorsi 11 anni, e dall'inizio della causa civile altri 7 anni: ma le risposte, e soprattutto una decisione, ancora non ci sono per la tragedia che nel 2002 a Colzate ha tolto la vita a Roberto Bonfanti e ai suoi due figli, travolti mentre erano in auto da un masso.

Dalla tragedia sono trascorsi undici anni, e dall'inizio della causa civile altri sette anni: ma le risposte, e soprattutto una decisione, ancora non ci sono per la tragedia che l'11 maggio 2002 a Colzate ha tolto la vita a Roberto Bonfanti, 39 anni, e ai suoi due figli all'epoca di 10 e 6 anni, travolti mentre erano in auto da un masso.

E potrebbero non arrivare nemmeno con la prossima udienza, fissata per mercoledì 18 settembre a Bergamo: già, perché ora alle assenze del giudice titolare del fascicolo (per maternità prima e per trasferimento poi) e ai rimpalli tra un sostituto e l'altro, si è sovrapposto anche l'accorpamento delle sezioni staccate del Tribunale, tra cui quella di Clusone, alla sede centrale, e il rischio è che il nuovo giudice possa fare l'ennesimo rinvio per precisazioni conclusionali (le prime risalgono a tre anni fa).

«Spero che arrivi la parola fine al più presto - si sfoga Loredana Ghilardi, vedova di Roberto, che da 11 anni aspetta delle risposte sui suoi cari -. Ho seppellito due bambini e mio marito, mi hanno rovinato l'esistenza, e ogni volta è una nuova coltellata: non sono fatta di ferro, sono una persona come tutti, una onesta cittadina, e credo di aver diritto ad avere un poco di giustizia, delle risposte».

Il procedimento penale a suo tempo aveva visto come indagati l'allora sindaco di Colzate, Valentina Lanfranchi, il responsabile dell'ufficio tecnico e due geologi: nel processo i giudici alla fine li avevano assolti, ritenendo che la morte di Roberto e dei figli Andrea e Fabio fosse stata causata da una tragica fatalità. La causa civile, contro il Comune di Colzate, era invece partita nel 2006 a Clusone.

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