Orio, l'appalto della pista
plana al Consiglio di Stato

La palla è in mano al Consiglio di Stato, ed è di quelle avvelenate. Martedì 15 ottobre si discute il ricorso di Sacbo contro la sentenza del Tar di Brescia che, lo scorso 4 settembre, ha accolto il ricorso della Cavalleri: l'impresa di Dalmine esclusa dalla gara per il rifacimento della pista dell'aeroporto di Orio al Serio.

La palla è in mano al Consiglio di Stato, ed è di quelle avvelenate. Martedì 15 ottobre si discute il ricorso di Sacbo contro la sentenza del Tar di Brescia che, lo scorso 4 settembre, ha accolto il ricorso della Cavalleri: l'impresa di Dalmine esclusa dalla gara per il rifacimento della pista dell'aeroporto di Orio al Serio. La sentenza è attesa nel giro di 2-3 giorni, ma la questione si annuncia decisamente intricata.

In discussione c'è un appalto da oltre 40 milioni di euro che Sacbo aveva assegnato all'Ati (associazione temporanea d'impresa) guidata dalla Vitali di Cisano Bergamasco e composta altresì dalla milanese Gavazzi, la bergamasca Artifoni e la Valle Infrastrutture. O meglio, in prima battuta l'appalto era stato provvisoriamente aggiudicato proprio dell'Ati capeggiata dalla Cavalleri. In sede di esame dell'offerta era però emersa l'assenza da parte di una delle associate di un requisito stabilito per legge.

Da qui l'assegnazione alla Vitali & co, con conseguente ricorso degli esclusi. I giudici bresciani hanno comunque ritenuto non decisiva la questione dell'assenza del requisito, rimettendo in corsa la Cavalleri. Che però, nel frattempo, ha presentato domanda di concordato preventivo: una complicazione nella complicazione.

Sacbo ha fatto ricorso al Consiglio di Stato contro la sentenza del Tar. Non tanto per una preferenza per questa o quell'Ati (anche se l'offerta Cavalleri & soci costava 2 milioni in meno...), ma soprattutto per avere qualche elemento di certezza in un appalto delicatissimo. Perché a maggio 2014 è prevista la chiusura dello scalo per 3 settimane e il trasferimento dei voli a Malpensa durante il rifacimento della pista: ritardi non sono dunque ammissibili.

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