«Centro Honneger» ad Albino
Ancora proteste in municipio

La protesta sul programma integrato di intervento «Honneger» torna fuori dal Comune di Albino. Ieri mattina un'ottantina di lavoratori aveva raggiunto il municipio, ma la delegazione non era stata ricevuta dal sindaco Rizzi. Questa mattina altri operai si sono presentati nella sede municipale. A presidiare la zona ci sono carabinieri e agenti di polizia locale.

Dopo quasi tre mesi, la protesta sul programma integrato di intervento «Honneger» torna fuori dal Comune di Albino. Le maestranze impegnate nel cantiere tra il fiume Serio e la provinciale (un'operazione da 80 milioni di euro su un'area di 26 mila metri quadri) bussano di nuovo al sindaco Piergiacomo Rizzi, per chiedere di sbloccare la situazione. Ma lui - a una settimana dal voto - rimanda: «Ci penserà il prossimo Consiglio comunale». Ieri mattina un'ottantina di lavoratori aveva raggiunto il municipio, ma la delegazione non era stata ricevuta dal primo cittadino («Non era il mio giorno di ricevimento»).

Questa mattina altri operai si sono presentati nella sede municipale per chiedere a gran voce un nuovo incontro con il sindaco. Nella hall del piano terra del Comune sono volate grida per chiamare il primo cittadino. Poi gli operai si sono diretti verso l'esterno: la situazione è più calda rispetto ai giorni scorsi e a presidiare la zona ci sono carabinieri e agenti di polizia locale.

Nel frattempo la società «Albino prima» di Domenico Calzaferri ha chiesto una variante per poter unire le due parti destinate a «food», una di 1.200 metri quadri e l'altra di 1.240, «condizione per poter proseguire i lavori», sostiene il titolare, tenuto conto anche che a soli 200 metri di distanza (questa volta, però, sul territorio di Nembro) sta andando in porto il piano commerciale Zambaiti-Lombardini. Il primo cittadino (tramite un documento passato in Consiglio comunale il 13 febbraio scorso) ha preso tempo, chiedendo il parere della Regione. E proprio per accelerare l'iter, ieri c'è stato un nuovo presidio di operai, fornitori e imprenditori. Ma non solo. La società «Albino Prima» si è rivolta all'avvocato Enrico Mastropietro, scrivendo al sindaco una lettera in cui, ricordando che «la Regione ha confermato la legittimità di prevedere la presenza di una struttura media di vendita avente superficie di 2.500 metri quadri», lo si sollecita «all'immediata convocazione del Collegio di vigilanza dell'accordo di programma "Centro Honneger" per dar corso ai provvedimenti necessari alla prosecuzione delle opere e al raggiungimento degli standard di cui l'intero insediamento avrebbe già dovuto essere dotato dal febbraio 2008».

La nota parla «di ritardi, da parte del Comune, nella realizzazione delle opere di urbanizzazione (soprattutto viarie) necessarie per il completamento del centro polifunzionale. Le mancate risposte e i mancati provvedimenti sono inaccettabili e una vera omissione». In pratica si tratta di una diffida, che dà 30 giorni di tempo al sindaco per convocare il Collegio di vigilanza. In mezzo c'è l'appuntamento alle urne, che potrebbe determinare un cambio della guardia in Comune. Ma Calzaferri non si ferma e anticipa: «Abbiamo già pronta una denuncia penale, per manomissioni del Piano di governo del territorio».

Dal canto suo Rizzi, in piena campagna elettorale (è infatti ricandidato con una sua lista civica, dopo la rottura con la Lega), non si scompone e avverte: «È questa una speculazione e un gioco al massacro cui da sindaco e da cittadino non intendo prestarmi. Non intendo usare questa vicenda per lucrare qualche facile consenso, speculando sulla pelle di chi ha manifestato le sue legittime preoccupazioni». L'intenzione, quindi, è quella di rimandare la questione dopo il voto del 6-7 giugno. «Per un elementare criterio di correttezza ritengo che mentre i lavori sul cantiere possono e devono proseguire sulla base degli atti già approvati, ogni altra questione che comporterebbe una variazione essenziale dei contenuti del piano non possa essere adottata a poco più di una settimana dalle elezioni, ma debba essere assunta dall'Amministrazione che si insedierà dopo il 7 giugno». Il sindaco uscente riassume le tappe: «Il 21 maggio in Regione c'è stato un collegio di vigilanza, dove l'assessore regionale Davide Boni ha rinviato a data da destinarsi la seduta per avere degli approfondimenti legali.

Oggi (ieri, ndr) Boni lo ha riconvocato per il 3 giugno, senza però che ci fossero documenti ulteriori. Quindi non me la sento di partecipare, soprattutto a cavallo delle elezioni non si può prendere una decisione che è politico-amministrativa, su cui, quindi, solo l'Amministrazione comunale (e quindi il Consiglio) può esprimersi». Sulle annunciate vie legali Rizzi ribatte: «Facciano denuncia, poi vedremo. Perché anche la società "Albino prima" è inadempiente rispetto ad alcune opere pubbliche che doveva realizzare».

© RIPRODUZIONE RISERVATA