Myair, Sacbo passa all'attacco
e fa sequestrare tre aerei

Non volavano da un po' e di fatto per un po' non voleranno. A meno che i proprietari si decidano a pagar pegno restituendo così loro l'ebbrezza dei cieli. Stiamo parlando di tre aeromobili che da giovedì 13 agosto sono sotto sequestro in quel di Venezia, scalo «Marco Polo», ma che per lungo tempo hanno toccato il suolo a Orio al Serio. Al centro di tutto, ancora una volta, la compagnia Myair.com. E Sacbo, società di gestione dello scalo orobico, cui la low cost deve (per tasse aeroportuali e diritti inevasi) qualcosa come un milione di euro. Proprio da un'istanza della società, intenzionata a tutelarsi, è scaturito il provvedimento del Tribunale civile di Bergamo firmato dal giudice Angelo Tibaldi che blocca a terra i tre aeromobili, per evitare che prendano il volo (in senso non solo metaforico) insieme alla possibilità di veder pareggiati i conti. L'obiettivo? Fare in modo che i proprietari dei mezzi (in questo caso non Myair, ma una società che li aveva concessi in leasing alla compagnia), per riportarli in attività e ricominciare a trarne profitto si mettano a fare i conti e a colmare i buchi. Economici. Un copione già visto a Bergamo qualche anno fa: nel 2004 la medesima procedura venne seguita con il crac della compagnia Volare.

MYAIR, CHE ODISSEA
Un passo indietro. I problemi per Myair.com diventano insormontabili alla fine di luglio: mentre l'estate entra nel vivo, per migliaia di viaggiatori inizia l'odissea. Per giorni e giorni si accumulano ritardi, cancellazioni, la vicena si fa incandescente. Alla base di tutto, una situazione finanziaria difficilissima. La compagnia opera anche su Orio ed è proprio da Orio che arriva una delle prime prese di posizione drastiche. Il 21 luglio Sacbo, di concerto con l'Ente nazionale per l'aviazione civile (Enac), sospende l'attività del vettore sul proprio spazio «per inadempienze nei pagamenti di tasse, diritti e tariffe». All'Enac, intanto, si muovono su altri versanti. Oltre all'insolvenza economica, c'è da fare i conti con la manifesta incapacità di Myair a garantire il servizio a livello nazionale. Così il 22 luglio l'Ente emette un decreto d'urgenza con cui revoca alla compagnia la licenza provvisoria di esercizio per il trasporto aereo di passeggeri e merci, che era stata temporaneamente rilasciata il 25 giugno. «Il provvedimento di sospensione - spiega l'Enac in una nota -, adottato anche in base al regolamento della Comunità Europea 1008/2008, si è reso necessario tenuto conto che la licenza provvisoria era stata rilasciata sul presupposto che, in attesa della preannunciata ristrutturazione finanziaria, il vettore fosse in grado di far fronte ai propri impegni attraverso una disponibilità di cassa sufficiente per garantire la gestione dell'operativo programmato». Presupposto che invece è stato disatteso, nonostante numerosi richiami. Da allora, in tutto il Paese, nessun aereo Myair è più decollato. In compenso fioccano le richieste di rimborsi da parte dei passeggeri. La sospensione della licenza diventa di fatto il preludio al fallimento, e il procuratore capo di Vicenza (la società ha sede a Torri di Quartesolo) Ivano Nelson Salvarani lo dice chiaro: «Il patrimonio di Myair è costituito dall'avviamento e dalla sua stessa attività. Con la sospensione della licenza non vedo alternative al fallimento». Dallo scorso marzo la procura vicentina sta conducendo un'indagine penale sulla compagnia aerea. L'inchiesta da subito ipotizzava il mancato versamento di tasse e contributi per una somma compresa fra 17 e 18 milioni di euro.

CONTROFFENSIVA SACBO
Ma se Myair è a terra, le società di gestione degli scali su cui ha operato non intendono restare con le mani in mano. Si sono mossi a Venezia, passano alle contromosse anche a Orio. Sacbo giovedì ha chiesto e ottenuto il sequestro conservativo degli aerei che più spesso hanno operato su suolo orobico. Sono tre, ad oggi «parcheggiati» a Venezia (un aereo con insegna Myair si trova fermo a Bergamo, ma ha proprietà diverse e non è soggetto a questo iter). Con procedura cautelare d'urgenza il Tribunale civile di Bergamo ha disposto il sequestro dei mezzi e ora si attendono sviluppi. In base a una legge specifica del 1976, infatti, il proprietario dell'aereo risponde in solido con il vettore per i debiti accumulati sui diritti aeroportuali. Ergo: viste le condizioni finanziarie di Myair, a essere chiamate in causa sono le società di leasing (qui un soggetto con sede a Dublino). A questo punto, dall'Irlanda potrebbero decidere di sanare il debito, di transare, oppure di opporsi al provvedimento. In quel di Orio, si attendono notizie.

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