A Cividate la mamma di Igor:
«Non dovete sentirvi in colpa»

«Non dovete sentirvi in colpa, voi avete ospitato col cuore il mio bambino e io sono e sarò sempre affezionata a voi». Natalia Khanya parla fra le lacrime, ma pronuncia parole di affetto. Si rivolge alla famiglia di Cividate che per tre settimane aveva accudito Igor.

«Non dovete sentirvi in colpa, voi avete ospitato col cuore il mio bambino e io sono e sarò sempre affezionata a voi». Natalia Khanya parla fra le lacrime, ma pronuncia parole di affetto. Si rivolge alla famiglia di Cividate che per tre settimane aveva accudito Igor, il suo amato bambino, morto mercoledì in seguito alla caduta nella piscina della villa in cui era ospitato. Igor aveva otto anni e veniva dalla Bielorussia.

Una giornata, quella di giovedì, segnata da tanta commozione. Era iniziata con l'arrivo all'aeroporto di Milano Malpensa della mamma e del patrigno del piccolo Igor Leshchanka. Erano partiti in mattinata dallo scalo di Minsk: ad accoglierli i fondatori della Fondazione «Aiutiamoli a vivere», Fabrizio Pacifici e padre Vincenzo Bella oltre a una interprete. Igor era in Italia proprio con questa fondazione.

Stefania, Mario e Giorgio Bonassi, i componenti della famiglia affidataria bergamasca, che i genitori di Igor si sono incontrati nel pomeriggio di ieri: «È stato un incontro toccante. Ha fatto piangere tutti noi – ha ammesso Fabrizio Pacifici –, mai mi era capitato un fatto del genere».

Prima di riportare la salma di Igor in patria, Natalia e Alexander dovranno attendere l'autopsia che verrà effettuata sabato mattina. Gli abitanti di Lieciza si apprestano ad accogliere il loro Igor con una veglia. Anche in Italia Igor verrà ricordato con veglie in programma domani alle 18 in tutte le chiese parrocchiali dei 180 paesi (di cui 20 nella Bergamasca) che hanno un comitato «Aiutiamoli a vivere».

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