Autotrasportatori: dateci un centro
per portare le merci sui binari

«La nostra esigenza è quella di un centro intermodale che impatterà sul territorio un decimo rispetto a un interporto. Ci basta una infrastruttura logistica di questo tipo per promuovere nella Bergamasca e nella Lombardia orientale il trasporto combinato strada-ferrovia».

È questa la richiesta che il mondo degli operatori della logistica e degli autotrasportatori della provincia di Bergamo rivolge alle istituzioni. E lo fa per bocca di Doriano Bendotti, segretario provinciale della Fai Bergamo (Federazione autotrasportatori italiani), che interviene dopo la polemica scoppiata fra il presidente della Provincia Matteo Rossi e il sindaco di Caravaggio Giuseppe Prevedini.

Polemica inerente la posizione del futuro interporto che il ptcp (piano territoriale di coordinamento provinciale) attualmente prevede fra Caravaggio e Treviglio su un’area agricola di 1 milione di metri quadri a sud dell’azienda Isover. Intenzione della attuale amministrazione provinciale è però trasferirlo a Cortenuova, sull’area già urbanizzata delle ex acciaierie di 500 mila metri quadri.

Bendotti non entra nel merito della scelta della posizione (visto che entrambe sono ben servite dall’autostrada Brebemi oltre che dalla linea ferroviarie Milano-Venezia ). Chiarisce, però, le idee alle istituzioni su quale è l’esigenza del mondo della logistica e degli autotrasporti nella Bergamasca. Esigenza che, a suo dire, non corrisponde a un interporto bensì a un centro intermodale (nella foto quello Hupac di Busto Arsizio) che possa sviluppare il trasporto combinato da camion a treno nella Bergamasca e più in generale nella Lombardia orientale.

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