Beschi: testimoniamo misericordia
«No a contrapposizioni tra poveri»

«La testimonianza del Martire Alessandro ci spinga sulla strada della misericordia e diventi testimonianza concreta della misericordia di Dio, segno nella storia del vivere». SI conclude così l’Omelia del vescovo di Bergamo, monsignor Francesco Beschi, in occasione della Messa Pontificale per il Patrono Sant’Alessandro.

«La testimonianza del Martire Alessandro ci spinga sulla strada della misericordia e diventi testimonianza concreta della misericordia di Dio, segno nella storia del vivere». SI conclude così l’Omelia del vescovo di Bergamo, monsignor Francesco Beschi, in occasione della Messa Pontificale per il Patrono Sant’Alessandro, nella Cattedrale di Bergamo, in Città Alta.

In un Duomo gremito - con molti giovani anche di nazionalità straniere, tra cui ivoriani, boliviani e cubani -, monsignor Beschi ha parlato di misericordia: «Dobbiamo seguire l’amore misericordioso di Dio» ha detto, «senza alimentare la contrapposizione tra poveri, tra chi vive situazioni di povertà», «per vivere con misericordia, con un aiuto verso gli uni e gli altri».

Inevitabile un accenno ai fatti di cronaca, ai profughi e alle povertà che colpiscono il mondo e la nostra comunità: «Le guerre sono sempre più vicine», ma ha parlato anche «delle guerre nelle famiglie», di «tribolazioni», con la necessità «di evocare una misericordia che si eserciti» nella vita quotidiana.

Il vescovo Beschi ha parlato di povertà, di malattia e ha sottolineato: «La misericordia non è una teoria, ma una pratica, perchè si ha di fronte il volto di un uomo, storie concrete di persone, uomini e donne».

Due pagine su L’Eco di bergamo del 27 agosto

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