Brescia: condanna per l’Imam di Osio Sotto

Si è conclusa con tre condanne e una assoluzione l’udienza davanti al gup di Brescia Silvana Milesi del processo con rito abbreviato a carico di quattro islamici accusati di terrorismo internazionale (270 bis del codice penale) in quanto sospettati di far parte di una cellula eversiva attiva nella moschea di Cremona. Il gup di Brescia, al termine del processo con rito abbreviato, ha condannato in base all’articolo 270 bis del Codice Penale l’ex imam itinerante Mohamed Rafik alla pena di 4 anni e 8 mesi. A 3 anni e 4 mesi, sempre per terrorismo internazionale, è stato condannato Kamel Hamroui. Najib Rouass di Osio Sotto è stato invece condannato a 1 anno e 4 mesi per un reato minore. Assolto, come aveva chiesto l’ accusa, Romdhane Ben Khir. Sino ad ora nei procedimenti per 270 bis si era registrato solo un patteggiamento. Mohammed Hammid Thair, di nazionalità kurda, aveva patteggiato 1 anno e 11 mesi con la sospensione condizionale della pena nell’ ambito di una inchiesta milanese. La sentenza rappresenta la prima condanna in Italia in base all’art. 270 bis. L’ accusa, nelle scorse udienze, aveva chiesto 9 anni di carcere per Mohamed Rafik, ex imam della moschea cremonese, 6 anni per Najib Rouass e 4 anni e 6 mesi Kamel Hamroui.

La posizione di quest’ultimo era stata trasmessa alla Procura di Brescia dal gup di Milano Clementina Forleo con la discussa sentenza-ordinanza con la quale il giudice milanese aveva assolto dall’ accusa di terrorismo internazionale alcuni degli imputati, operando la distinzione tra guerriglia e terrorismo. Per un quarto imputato, Romdhane Ben Kir, lo stesso procuratore aggiunto di Martino aveva chiesto l’assoluzione, in assenza di riscontri alle dichiarazioni del pentito dell’inchiesta che aveva parlato di progetti di attentati al metrò di Milano e al Duomo di Cremona. Per altri sei imputati nel procedimento bresciano è in corso il processo davanti ai giudici della Corte d’ Assise di Cremona.

(13/07/2005)

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