Caccia, le doppiette bergamasche a Roma per protestare contro il decreto anti-deroghe

Venerdì 1 settembre i cacciatori bergamaschi saranno a Roma. Partono in seicento da Bergamo e da varie località della provincia: Valbrembana, Valseriana, Grumello, Bolgare e forse qualche altro paese. Si uniranno nella capitale a tanti altri «colleghi» di ogni parte d’Italia. Vogliono protestare contro il decreto anti-deroghe, siglato De Castro-Pecoraro Scanio, uno dei primi atti emanati dal governo, contro le decisioni locali di poter abbattere determinate specie in realtà proibite dall’Unione europea. Una dozzina di pullman partiranno dalla Bergamasca giovedì sera e arriveranno a Roma, in piazza della Repubblica, di prima mattina. Questa volta le tante sigle diverse che rappresentano le doppiette - Federcaccia, Enalcaccia, Anuu, Arcicaccia, Confavi, Liberacaccia... - sono tutte unite. Con bandiere e striscioni alle 10 partirà il corteo per le strade della capitale. Poi una delegazione dei cacciatori sarà accompagnata a palazzo Chigi dove verrà ricevuta da alcuni ministri, quasi sicuramente dallo stesso premier Romano Prodi. Conto alla rovescia, dunque, per la prima forte iniziativa di protesta delle doppiette: quelle orobiche non solo si sentono penalizzate nel loro hobby, ma temono anche ricadute economico-occupazionali tra Bergamo e Brescia per colpa del restringimento dell’attività venatoria. Agli esponenti del Governo Prodi andranno a dire che il decreto contro le deroghe non ha secondo loro fondamento tecnico né scientifico: «Passeri e storni arrecano gravi danni all’agricoltura e di fringuelli e peppole ce n’è in abbondanza, ragion per cui consentirne il prelievo dalle nostre parti non crea problemi».(29/08/2006)

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