Cacciatori a Roma:in tanti, ma delusi

C’erano anche circa 600 cacciatori bergamaschi - secondo i dati di Federcaccia - alla manifestazione di questa mattina a Roma organizzata per protestare contro il decreto anti-deroghe, siglato dai ministri De Castro e Pecoraro Scanio, che vieta le decisioni locali di poter abbattere determinate specie proibite dall’Unione europea. La maggior parte delle doppiette orobiche ha raggiunto la capitale con pullman, altri in auto o in aereo. I manifestanti erano 50 mila secondo le associazioni venatorie - Federcaccia, Enalcaccia, Anuu, Arcicaccia, Confavi, Liberacaccia... -, 20 mila stando alla stima delle forze dell’ordine. Bruno Volpi, responsabile di Federcaccia Bergamo, ha confermato la soddisfazione per la massiccia partecipazione: i cacciatori sono pronti anche a tornare. Ma fra gli organizzatori anche delusione per il fatto di non essere stati ricevuti dal ministro delle politiche agricole, Paolo De Castro: De Castro incontrerà mercoledì prossimo, 6 settembre, i rappresentanti del mondo venatorio, agricolo e ambientalista. Oggi invece neppure un saluto, nonostante i cacciatori si siano fermati a lungo. «Evidentemente - ha commentato Franco Timo, presidente nazionale di Federcaccia - il governo ritiene che i nostri problemi non siano sufficientemente importanti, e quindi non ci consulta. Siamo una categoria di cittadini e riteniamo di avere diritto a confrontarci con le istituzioni». Per il 6 settembre il presidente del Comitato nazionale caccia e natura, Piero Fiocchi, si augura che l’incontro possa dare risultati positivi «anche perchè le associazioni venatorie sono intenzionate a proseguire in manifestazioni a livello regionale e anche a livello nazionale».(01/09/2006)

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