Cane ucciso con una carabina
«Non è stato un incidente»

Vorrei ribadire che non è stato un incidente. Zenzero, il mio cane, è stato ucciso con un’arma da fuoco. Non c’è stato alcun incidente d’auto come qualcuno dice ora in paese».

Cristina Tamagnini, 45 anni, l’aveva detto subito dopo l’episodio di sabato scorso: «Voglio andare fino in fondo». Il suo cane, un meticcio di un anno e mezzo, è stato ucciso con un’arma da fuoco, in mezzo alla strada e vicino alle case, nella frazione di Ambriola a Costa Serina. «Quel proiettile poteva colpire anche una persona, non possiamo lasciare che quanto accaduto passi inosservato».

«Zenzero è stato visitato da un veterinario – continua Cristina – che ha accertato essere stato ucciso dal proiettile di un’arma da fuoco. Nel corpo il proiettile non c’è più perché ha lo ha trapassato completamente. È rimasto solo un frammento metallico. Segno che al cane è stato sparato da distanza ravvicinata. Dove è stato ucciso Zenzero, invece, due giorni dopo abbiamo trovato il bossolo, nuovo, quindi usato da poco, che abbiamo consegnato ai carabinieri. Si tratta di un calibro 22, di una carabina o di un revolver».

«Non è stato un incidente – continua Cristina – questo vogliamo che sia chiaro, come, invece qualcuno sembra voler insinuare». Nel frattempo su quanto accaduto stanno indagando i carabinieri della stazione di Serina.

«Ho parlato con la signora – dice il sindaco Fausto Dolci – e, dal suo racconto, quello che lascia certamente sconcertati è che lo sparo sia avvenuto in strada, vicino alle case. Non abbiamo la certezza, perché nessuno ha visto, ma se fosse così è preoccupante. Perché in quel momento poteva anche passare qualcuno».

«Fatti del genere non ricordo siano capitati in passato – prosegue il sindaco – e, sinceramente, non posso capire le motivazioni. Se anche il cane disturbava non è certo giustificabile un gesto del genere. Resta, comunque, una situazione difficile da capire».

Nel frattempo, domenica, dalle 15 alle 16,30, all’oratorio di Ambriola di Costa Serina, Cristina e l’amica Martina Trevisiol, incontreranno la popolazione. «Siamo nel Far West?, lasciamo un segno», è il titolo dell’iniziativa di sensibilizzazione.

«Vogliamo che il fatto che qualcuno si sia permesso di sparare in mezzo alla strada diventi un’occasione per condividere e dimostrare che la maggior parte degli abitanti della valle vogliono fortemente vivere in un luogo civile e sicuro. Abbiamo il potere di non permettere che episodi come questo accadano ancora». L’invito è a scrivere su uno striscione un messaggio da condividere.

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