Canone Rai, decreto impugnato al Tar
Altroconsumo: «Via libera in ritardo»

L’organizzazione di consumatori Altroconsumo ha deciso di impugnare di fronte al Tar il decreto attuativo sul canone Rai che considera illegittimo.

«Con quasi 4 mesi di ritardo rispetto alla data prevista (15 febbraio) è entrato in vigore il decreto attuativo Mise (Ministero dello Sviluppo Economico, ndr) sul canone Rai previsto dalla legge di stabilità 2016» si legge nella nota diffusa oggi dall’organizzazione di consumatori. «Proprio a causa del ritardo con cui è stato emanato – spiega Altroconsumo - il decreto è superato, contiene disposizioni già note, come il primo addebito del canone Rai nella bolletta dell’energia elettrica di luglio o quella relativa all’autocertificazione da presentare per chi non possiede il televisore, il cui termine ultimo è già scaduto lo scorso 16 maggio. Un decreto che presenta numerose incongruenze, quindi, uscito dopo mesi di ritardi, a ridosso della bolletta di luglio, con ulteriori rinvii a nuovi provvedimenti su aspetti essenziali per i consumatori, quale quello dei rimborsi per gli addebiti inesatti. In mancanza di indicazioni chiare a cui i consumatori possano fare riferimento - conclude l’organizzazione - ci sono tutte le premesse perché si verifichino errori negli addebiti». E per questi motivi «Altroconsumo ha deciso di impugnare il decreto attuativo ’Mise’ sul canone Rai davanti al Tar».

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