Coldiretti: allevatori preoccupati,
JJ5 deve essere allontanato

«Siamo contrari alla presenza dell’orso sulle nostre montagne e questa presa posizione scaturisce dalla inevitabile e legittima difesa dell’incolumita degli operatori che praticano l’alpeggio nella stagione estiva, e che vede spesso coinvolta tutta la famiglia, bambini compresi». È questa la dichiarazione che arriva nei confronti di JJ5 da Coldiretti dopo che l'orso più famoso della Bergamasca è tornato a farsi vivo con razzie di polli, pecore e galline a Cusio ma anche a Piazza Brembana.

«Osserviamo ormai da diversi anni la continua diminuzione delle aziende agricole disposte a svolgere attività di alpeggio e in generale dell’attività agricola in zone montane - spiega la Coldiretti -, che richiede enormi sacrifici e che deve essere difesa in quanto unanimamente riconosciuta come unica garanzia di tutela e gestione naturalistica dei luoghi montani, che altrimenti continuerebbero nel loro progressivo deterioramento. Non riteniamo eticamente sostenibile che un solo orso attiri attenzioni e sperpero di denaro pubblico mentre qualche decina di allevatori che mantengono ettari e ettari di territorio con la loro attività vengano messi nella condizione di non poterlo più fare».

«Vogliamo difendere strenuamente il lavoro faticosamente costruito in anni di attività e che nessun tipo di risarcimento economico potrà ricolmare - spiega Coldiretti -. L’uccisione di 120 pecore nel 2008 e l’elevato rischio degli operatori agricoli non vale quanto la tutela di un orso? Chiediamo quindi che l'animale venga trasferito in luoghi più idonei».

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