Coniugi uccisi: al nipote contestata la premeditazione

Il fermo di Guglielmo Gatti non è stato convalidato, ma l’indiziato del duplice omicidio dei coniugi Donegani resta in carcere. Si tratta di un’apparente contraddizione di carattere tecnico. Il gip di Brescia, Carlo Bianchetti, ha disposto infatti la custodia cautelare in carcere in ragione dei gravi indizi di colpevolezza. Non ha invece convalidato il fermo nei confronti del nipote dei coniugi Donegani in quanto ha ritenuto insussistente il pericolo di fuga. La sostanza, tuttavia, non cambia: Guglielmo Gatti rimane in carcere.Il Procuratore Tarquini di Brescia in una conferenza stampa ha detto che «il garage è stato il mattatoio» e si esclude il coinvolgimento di altre persone. Non è stato ancora reso noto il movente, ma gli inquirenti hanno idee precise.

Decisive le tracce di ferritina, proteina del sangue, che sarebbero state trovate un pò in tutto l’appartamento dei

Donegani, compreso il garage della casa, dove le tracce sarebbero più copiose. Guglielmo Gatti è stato visitato da medici stamani alle 9 nel carcere di Canton Mombello, per verificare se avesse dei segni di colluttazione sul corpo.

A quanto si è saputo, sull’uomo non sarebbe stato riscontrato alcun segno che faccia ipotizzare una violenta colluttazione con le vittime, scomparse da casa il 30 luglio scorso e ritrovate fatte a pezzi in montagna mercoledì scorso. Gatti è in isolamento, guardato a vista 24 ore e nella sua cella sarebbe sempre accesa la luce per scongiurare eventuali atti di autolesionismo. Al momento non è prevista una ripresa, in alta montagna, delle ricerche dei resti mancanti dei corpi di Aldo e Luisa Donegani. Tra le province di Brescia e Bergamo si è abbattuto nelle ultime ore un violento temporale. È invece attesa una visita degli investigatori all’albergo Il Giardino di Breno, in media valle Camonica, dove è risultato che Guglielmo Gatti, in carcere per il duplice omicidio degli zii, avrebbe preso una stanza nel cuore della notte dopo la scomparsa degli zii. I carabinieri del Ris dovrebbero compiere accertamenti nella stanza in cui l’uomo ha pernottato. Sarebbe arrivato verso le 3 di notte, senza essere registrato proprio per via dell’ora tarda, sembra nella notte fra il 30 e il 31 luglio, cioè la notte successiva alla scomparsa degli zii. Questa circostanza non era stata da lui riferita ai carabinieri durante i lunghi interrogatori nei giorni delle indagini sulla scomparsa degli zii.

(20/08/2005)

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