Consumi elettrici verso il record
E Terna stacca la luce alla Tenaris

Pochi minuti di preavviso e martedì 25 luglio Tenaris ha dovuto fermare la sua acciaieria, che consuma circa 100 megawatt ora, attorno alle 14. Terna Spa, società che gestisce la rete elettrica nazionale ha staccato la spina, lasciando le aziende ad alto consumo elettrico senza energia. La produzione è rimasta ferma completamente a Dalmine e negli stabilimenti di Costa Volpino e di Arcore. L’acciaieria, dalla quale deriva il prodotto «primo» per la realizzazione dei vari tipi di tubi senza saldatura, è stata bloccata fino alle 23. E dopo una notte a bassi regimi sono tornati i distacchi con minimo preavviso, a singhiozzo durante la giornata: complessivamente la perdita di produzione stimata da Tenaris è di 1100 tonnellate di tubi nell’arco di 24 ore.Tenaris Dalmine, almeno come una trentina di aziende tra il Friuli, il Veneto e la Lombardia rimaste ferme negli ultimi due giorni, fa parte dei cosìddetti «clienti interrompibili» da parte di Terna. Si tratta di aziende i cui consumi possono essere bloccati se le richieste di energia da parte delle utenze civili e di base diventano troppo alte. Il blackout alla Tenaris indica dunque consumi altissimi. Il caldo di questo periodo ha fatto lievitare il bisogno di energia. Anche oggi Terna Spa ha pubblicato i dati sui consumi: alle 15.30 l’Italia consumava 54 mila e 500 megawatt di energia, vicino ai 55 mila megawatt raggiunti il 27 giugno, quanto è stato raggiunto il primato di consumi di sempre per le stagioni estive. Situazione identica martedì, quando tra le 13 e le 11 si sfioravano addirittura punte di 55 mila megawatt.La richiesta di interruzione dei consumi a Tenaris è stata immediata, attorno alle 13.50 di martedì, per il distacco categorico fissato attorno alle 14. Giusto il tempo per permettere che i composti di acciaio fuso non solidificassero all’interno dell’acciaieria creando danni all’impianto. Lo stop è durato per tutti gli stabilimenti Tenaris, anche a Costa Volpino e Arcore, fino alle 20.30, mentre l’acciaieria di Dalmine non ha potuto essere riavviata fino alle 23. E la situazione si è ripetuta oggi a partire dalle 10.(26/07/2006)

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