Dalla Regione arriva il nuovo Patto del trasporto
Contrari pendolari e consumatori

Il Patto preoccupa Palafrizzoni: «Dal Pirellone tagliate le risorse per gli enti pubblici»

Scatta la maxi-riforma del trasporto pubblico in Lombardia. Ad annunciare la novità è la Regione Lombardia che garantisce ai viaggiatori, con questo nuovo piano siglato martedì 11 novembre, «più servizi, più qualità, più integrazione modale e tariffaria, più informazione all’utenza e il rinnovo del parco treni e autobus».La riforma è stata sottoscritta da Regione Lombardia, Province, Comuni capoluogo, ANCI Lombardia, associazioni e imprese ferroviarie (Rfi, Trenitalia e Ferrovie Nord), sindacati confederali del settore dei trasporti, ma non dal Coordinamento delle Associazioni dei consumatori e dei comitati dei pendolari ferroviari della Lombardia.GLI OBIETTIVI DELLA RIFORMALa riforma del Tpl intende conseguire obiettivi molto ambiziosi: l’incremento da qui al 2015 dei passeggeri trasportati del 30 per cento nell’area suburbana e del 20 in quella regionale, sviluppando nel contempo dal 2009 nuovi servizi stimabili in 189 milioni di euro «dando priorità a quelli che presentano elevati indici d’affollamento ed un orario di servizio limitato, incrementando l’offerta regionale di treni/km del 20 per cento, completando il sistema delle linee suburbane e regionali». Fondamentale diventa quindi «catturare» nuova utenza, e tra le proposte del documento c’è quella di favorire con tariffe ad hoc le utenze deboli (giovani, anziani), lavorare all’ipotesi di servizi di mobilità come benefit per i dipendenti delle aziende, nuovi sistemi di bigliettazione automatica (anche compatibili con la Carta regionale dei servizi) e politiche d’incentivazione al consumo che prevedano anche carte prepagate e il dilazionamento del pagamento degli abbonamenti annuali.Inoltre si tende al miglioramento della puntualità del servizio ferroviario di almeno 3 punti percentuali entro il 2010 e di ulteriori 5 entro il 2015, sia nelle ore di punta che nella media giornaliera. Idem per la velocità commerciale, più 10 per cento nel 2011, e per l’affidabilità del servizio: in questo caso si intendono ridurre del 50 per cento le soppressioni da qui al 2011 e del 90 entro il 2015. Dulcis in fundo, l’età media dei mezzi, da svecchiare del 20 per cento e tendenzialmente fino al 40 entro il 2015.LA SODDISFAZIONE DEL PIRELLONE«È un grande e innovativo accordo - ha commentato il presidente di Regione Lombardia Roberto Formigoni - per aumentare la qualità del servizio ai cittadini. Con la firma di questo patto siamo ora anche più forti per chiedere al Governo le risorse necessarie per il trasporto pubblico per consentirci di continuare a rivestire il nostro ruolo di traino dell’economia nazionale e anche per negoziare con Trenitalia un orario invernale adeguato». LE RISORSE DELLA REGIONECapitolo risorse: rispetto a quelle erogate ogni anno, il Pirellone mette sul piatto 44 milioni 581.650 euro frutto della Finanziaria 2008 (quella del governo Prodi) più altri 43,8 (stimati) frutto dell’accisa di 0,00860 euro su ogni litro di gasolio erogato in Lombardia. In totale fanno oltre 88 milioni, il 21,54 per cento destinato al ferro (19 milioni circa), il resto alla gomma, ossia 69 milioni. Dalla prima categoria resta esclusa Trenitalia, in quanto ha già beneficiato di un apposito comma della Finanziaria ed ulteriori decreti legge. In sostanza i 19 milioni andranno a finire a Le Nord. I BIGLIETTI INTEGRATI E I NUOVI AUMENTIIn previsione l’integrazione tariffaria, con un solo biglietto di viaggio per più vettori: si comincerà da Milano nel 2009 nell’area servita dalle linee S (le suburbane ferroviarie) e con la sperimentazione «di almeno un altro titolo di viaggio mensile integrato tra i servizi ferroviari e quelli di trasporto pubblico locale degli altri comuni capoluogo». Un passaggio che per l’area milanese comporterà un aumento dello 0,9 per cento delle tariffe, per gli altri capoluoghi dello 0,1. Inoltre nella proposta originale il Pirellone aveva buttato lì una proposta di un incremento straordinario delle tariffe pari al 10 per cento nel 2009. Dopo un duro braccio di ferro la soluzione è stata trovata incrociando una serie di parametri come l’inflazione, l’integrazione tariffaria, puntualità e regolarità, comfort e performance. Totale movimento, alla fine dal luglio prossimo il biglietto di autobus e treno dovrebbe rincarare almeno del 4,5-5 per cento. L’accordo prevede anche l’adeguamento costante e automatico delle tariffe dal 2010, secondo un algoritmo matematico che tiene conto delle dinamiche inflattive dell’incremento di qualità e servizi.GLI INVESTIMENTI SUGLI AUTOBUSLa Regione conferma inoltre l’impegno nel potenziamento del parco autobus a favore di modelli meno inquinanti: sul tavolo ci sono 15 milioni di euro da ripartire, più altri 8 da parte dello Stato, 80 come attualizzazione (mutuo) delle risorse ex 166/2002 e infine 15 nell’ambito della 133/2008. Confermati gli investimenti già in corso per il materiale rotabile, quindi 78 treni per Le Nord, 6 convogli aeroportuali, altrettanti per la Brescia-Iseo-Edolo più 8 per la Milano-Molteno-Lecco. In più altri 30 milioni per investimenti ferroviari da definire. Infine ci sarebbe anche una quota da 17 milioni, ripartiti tra Atm Milano (7) e altre aziende per l’ampliamento del periodo scolastico e l’adeguamento dei contratti e altri 8 per la questione Iva, da girare agli enti locali.UNA NUOVA AGENZIA TERRITORIALEDal punto di vista funzionale il territorio lombardo è stato diviso in sette bacini. Bergamo e Brescia sono le sole a ricoprire l’intero territorio provinciale, il resto va a coppie: Como-Varese, Cremona-Mantova, Milano-Monza, Lecco-Sondrio e Lodi-Pavia. Il coordinamento e la pianificazione sarà affidato ad un’Agenzia per il Tpl, partecipate da Regione, Provincia, Comune capoluogo e rappresentanza degli altri. Saranno loro a gestire le gare nel 2010-2011, e quella per Bergamo riguarderà in una botta sola trasporto urbano, extraurbano e Tram delle Valli.I PENDOLARI NON SOTTOSCRIVONO IL PATTOE se dalla Regione arrivano quindi tutte le informazioni sul nuovo patto e su chi l’ha siglato, c’è anche chi esprime il suo parere contrario: «In quanto rappresentante del Coordinamento delle Associazioni dei consumatori e dei comitati dei pendolari ferroviari della Lombardia, anche sulla base delle indicazioni pervenute dai Comitati, ho deciso di non sottoscrivere il Patto - ha dichiarato Giorgio Dahò -. Nel documento non compare infatti alcuna previsione relativamente all’adeguamento delle risorse per i servizi oltre il 2011 così come si chiede di condividere la necessità di un adeguamento in perpetuo delle tariffe sulla base di una formulazione esclusivamente basata sulla dinamica dei costi e su un mix di fattori di qualità ancora non definito nelle sue modalità analitiche;. Inoltre l’adeguamento tariffario per il 2009 è fondato su un indicatore di puntualità relativo ai ritardi oltre i 15’, disomogeneo rispetto agli indicatori utilizzati per la valutazione degli standard del servizio, quali il sistema dei bonus e delle penali, che utilizzano un indicatore di puntualità a 5’. Infine il patto non affronta il tema di revisione del sistema degli indennizzi ai viaggiatori (bonus) e delle penali. Quale segno concreto e considerato che i pendolari chiedono urgentemente segnali della reale volontà delle parti di perseguire l’obiettivo dell’integrazione tariffaria, abbiamo anche chiesto l’attuazione, già da dicembre, della possibilità di utilizzare l’abbonamento Trenomilano sulle tratte extraurbane della MM e la disponibilità dell’abbonamento stesso in forma annuale. Questa richiesta non è stata accolta. In più grava su tutto l’incognita del nuovo Contratto di servizio con Trenitalia e della definizione dei relativi standard qualitativi, nonchè del sistema delle penali e degli indennizzi ai viaggiatori da includere nel Contratto».ANCHE FEDERCONSUMATORI CONTRARIA«La limitatezza delle risorse finanziarie destinate al sistema dei trasporti pubblici dal Governo nazionale, le poche messe a disposizione dalla Regione, così come la limitata disponibilità dei mezzi di trasporto su ferro e su gomma, rendono incerto il conseguimento degli obbiettivi - commenta inoltre federconsumatori Lombardia - e preludono, al contrario, ad un periodo critico nel servizio ferroviario soprattutto in conseguenza dell’introduzione, dalla metà di dicembre prossimo, dei treni dell’alta velocità che nel breve periodo finiscono per condizionare e limitare il funzionamento del trasporto locale dell’intera regione». Da queste premesse «la proposta, contenuta nel Patto, di aumentare le tariffe con un meccanismo automatico in percentuale, annuale, indicizzato alla media ponderale tra inflazione generale dei prezzi e quella del settore del trasporto, che è più elevata, a cui si aggiungerebbe la quota legata a obbiettivi di qualità e quantità del servizio di incerta valutazione, comporterebbe un appesantimento certo del costo del servizio a carico dei viaggiatori e particolarmente per i pendolari lombardi, ingiustificato e incoerente con la lotta all’inflazione» continua Federconsumatori Lombardia che si dichiara «disponibile al proseguimento del confronto».(11/11/2008)

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