Doping nelle palestre: ventidue in manette

Otto persone in carcere, 14 agli arresti domiciliari, perquisizioni in tutta Italia che hanno portato al sequestro di sostanze dopanti per sei milioni e mezzo di euro. È questo il risultato della seconda fase dell’inchiesta del pm bergamasco Maria Cristina Rota che da mesi indaga su un traffico di sostanze anabolizzanti che riguarderebbe palestre e appassionati di culturismo.Tra le otto persone finite in carcere c’è un bergamasco. Cinque le palestre perquisite e chiuse per ordine della Procura: tra quelle a cui sono stati apposti i sigilli c’è anche l’Athena di Gorle. Per tutti l’accusa è di commercio e somministrazione di sostanze anabolizzanti, ricettazione ed esercizio abusivo della professione di medico o farmacista. Gli inquirenti hanno stroncato un giro d’affari che da tempo avveniva tra l’Italia, la Spagna, altri paesi europei (Svizzera, Grecia ed Olanda) e il Sudamerica, da dove provenivano le sostante proibite. La base operativa dell’attività criminale era concentrata in Lombardia ed aveva ramificazioni in mezza Italia. I prodotti venivano acquistati per essere introdotti nel mondo delle palestre, dove venivano somministrati agli appassionati di culturismo. Le indagini hanno portato alla perquisizione e alla successiva chiusura di cinque palestre. Nel corso dell’inchiesta i carabinieri hanno sequestrato prodotti per un valore di circa sei milioni di euro. L’operazione ha subito un’accelerazione il 20 settembre scorso, quando la magistratura ha disposto 37 perquisizioni in cui è stata rinvenuta e sequestrata un’ingente quantità di medicinali. Le persone finite in carcere o agli arresti domiciliari sono residenti nelle province di Milano, Como, Lecco, Varese, Novara, Verbania, Firenze, Pistoia e Salerno. Le palestre sequestrate si trovano invece nelle province di Bergamo, Varese, Novara, Lecco e Pistoia. I sigilli sono stati posti anche ad un negozio di integratori alimentari e di altri articoli utilizzati da culturisti e frequentatori di palestre in provincia di Milano. Tra gli indagati finiti agli arresti domiciliari c’è un atleta di body building reduce dai recenti campionati mondiali di Atene. Nell’abitazione di un altro indagato - un tassista residente a Milano e appassionato di culturismo, anche lui agli arresti domiciliari - sono state sequestrate tre confezioni da un chilogrammo di diserbante a base di clorato di sodio, utilizzabile per la fabbricazione di ordigni incendiari di tipo artigianale, nonchè pezzi di miccia a lenta combustione, ritagli di giornali riguardanti attentati incendiari provocati con ordigni artigianali e cartucce da guerra.(30/11/2006)

© RIPRODUZIONE RISERVATA