Dramma nel dramma, muore
vigile del fuoco di Bergamo

La tragedia nella tragedia. Un vigile del fuoco bergamasco è morto, ucciso da un malore al suo arrivo all'Aquila per prestare soccorsi alla popolazione colpita dal sisma. Si tratta di Marco Cavagna: era partito per l'Abruzzo lunedì mattina 6 aprile con i primi soccorsi bergamaschi. Caposquadra dei vigili del fuoco del comando provinciale di Bergamo, Marco Cavagna, 49 anni, di Treviolo, in servizio da 27 anni, è morto all'Aquila, poco dopo essere arrivato con la colonna mobile partita da Bergamo, a causa di un infarto che non gli ha lasciato scampo.

Erano le 18,30 di lunedì e la colonna dei vigili del fuoco, partita in mattinata, aveva appena raggiunto l'Abruzzo. Cavagna, che faceva parte di una squadra speciale attrezzata per il recupero di persone sotto le macerie, si trovava assieme ai suoi colleghi su una Campagnola e stava raggiungendo il comando regionale dei pompieri. Il bergamasco è sceso dall'auto per chiedere delle informazioni sulla strada: appena ha messo il piede fuori dalla vettura, è caduto. I suoi colleghi, che sono esperti nella rianimazione, gli hanno prestato le cure più immediate e poi hanno fermato un'ambulanza. Il vigile del fuoco di Bergamo si era inizialmente ripreso. In pochi minuti è arrivato sul posto l'elicottero del 118: Cavagna è purtroppo deceduto durante il trasporto all'ospedale di Pescara, dove la salma si trova composta e dove già martedì verrà probabilmente eseguita l'autopsia.

Marco Cavagna lascia la moglie e due bambini. A informare i familiari della tragedia è stato il comandante provinciale dei vigili del fuoco, Giuseppe Verme, che in serata ha raggiunto l'abitazione di Treviolo. «È un dramma davvero molto grande - commenta - è capitato così, all'improvviso. Tutti volevano partire e Marco era tra loro: esperto nelle ricerche sotto le macerie, è andato con la sua squadra. Ora il clima tra i colleghi che sono giù e che sono rimasti a Bergamo è davvero di grande dolore. Era un grande professionista ed esperto nel suo lavoro».

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