E il Bocia volò in vacanza
L’Appello: non violò la diffida

Galeotta fu la settimana di vacanza in Spagna, nell’agosto 2012: la villeggiatura costò ben 16 mesi di condanna al capo ultrà Claudio «Bocia» Galimberti, ritenuto reo, in primo grado, di aver violato il Daspo quinquennale a cui era (ed è tuttora) sottoposto.

Galeotta fu la settimana di vacanza in Spagna, nell’agosto 2012: la villeggiatura costò ben 16 mesi di condanna al capo ultrà Claudio «Bocia» Galimberti, ritenuto reo, in primo grado, di aver violato il Daspo quinquennale a cui era (ed è tuttora) sottoposto.

Giovedì però i giudici della Corte d’Appello di Brescia hanno ribaltato il giudizio: nessuna violazione della diffida, solo una contravvenzione (un mese la condanna, peraltro oblabile) per inosservanza di un provvedimento dell’autorità.

La vicenda risale all’estate di due anni fa. Prima del viaggio in Spagna il leader della Curva Nord, tramite i sui legali, aveva spedito in questura una richiesta di esenzione (per una settimana, la durata della vacanza) dall’obbligo di presentarsi dai carabinieri in occasione delle gare dell’Atalanta.

Il questore aveva dato l’ok, purché il capo ultrà, prima dell’imbarco (14 agosto) e al momento del ritorno (21 agosto), certificasse il suo transito, presentandosi a firmare davanti ai poliziotti di frontiera. Galimberti se ne infischiò, disattese le disposizioni e non firmò, né all’andata, né al ritorno.

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