Elezioni, è corsa alla Provincia
Il Pd candida Francesco Cornolti

La direzione provinciale del Pd, dopo la consultazione dei circoli, ieri in tarda serata, ha annunciato il suo candidato per la corsa alla presidenza della Provincia. Si tratta di Francesco Cornolti, capogruppo dei Democratici in via Tasso, membro del Dipartimento finanza e personale dell'Upi (Unione Province d'Italia), già sindaco di Villa di Serio per tredici anni. Classe 1949, sposato con due figli, funzionario dell'Asl in pensione da poco («Dopo 40 anni e un mese di lavoro», precisa), e con alle spalle una formazione «firmata» Acli e Cisl, Cornolti ha accettato la sfida. E parte subito ruspante, con un accenno nemmeno troppo velato al surplus di cariche del candidato leghista Ettore Pirovano (vicesindaco di Caravaggio e deputato alla Camera).

«La candidatura alla Provincia - commenta emozionato Cornolti - è una bella responsabilità che mi assumo fino in fondo e a tempo pieno. La Provincia di Bergamo è troppo importante per qualità e per quantità per poter dare una disponibilità part-time. Per questo bisogna amarla tanto e averne cura fino in fondo». Il nome di Cornolti circolava già da un po' tra i possibili concorrenti alle primarie. Archiviata la possibilità di ricorrere alle urne per la scelta del candidato, il Pd si è comunque dimostrato unito nell'indicarlo per la successione a Valerio Bettoni.«È un ottimo candidato, espressione del territorio. Un galantuomo di grande esperienza amministrativa e profondo conoscitore della realtà bergamasca. Abbiamo scelto un profilo di governo, capace di interloquire col mondo sociale ed economico. È il candidato giusto», commenta il segretario provinciale del Pd, Mirosa Servidati. Con due precisazioni. Prima: «La direzione provinciale del Pd ha formalizzato il suo nome, ma il 16 aprile l'Assemblea provinciale del partito, allargata a tutti i coordinatori dei circoli e ai sindaci iscritti al partito, avrà l'ultima parola: sarà chiamata a votare il candidato alla presidenza della Provincia, che sarà affiancato dai 36 candidati di collegio, anche loro individuati (la scelta è già in corso) attraverso il metodo Seconda puntualizzazione: «Cornolti è l'indicazione del Pd per una coalizione».

Il confronto con le altre forze di centrosinistra è infatti in corso, e proprio la rinuncia alle primarie per la scelta del candidato presidente «è stata dettata dall'esigenza di subordinare lo strumento a un'alleanza». Alcuni partiti (Italia dei valori in prima linea), infatti, non condividevano il ricorso al voto. Bergamo ha così scelto una strada diversa da Brescia, dove domenica le primarie hanno «incoronato» Diego Peli, sindaco uscente di Concesio, a sfidante del leghista Daniele Molgora per la corsa a Palazzo Broletto. Peli, su quattro contendenti, ha totalizzato il 42% delle preferenze su 10.333 votanti. Tornando a via Tasso, messe in un cassetto le primarie e finalmente sciolta la riserva sul nome, Servidati conferma che gli incontri con Italia dei Valori e Rifondazione continuano. «L'obiettivo - dice - è riproporre per la Provincia la coalizione che governa in città, senza preclusioni di sorta. Siamo aperti per una più ampia espansione possibile». Tra Italia dei Valori e Rifondazione, però, sono ancora scintille, tant'è che i dipietristi minacciano di andare da soli (col candidato Gabriele Cimadoro), il Prc con un cartello di sinistra. Nel 2004 il candidato del centrosinistra, Beppe Facchetti, corse con una coalizione di otto simboli: Margherita, Ds, Socialisti democratici, Repubblicani europei, Verdi, Comunisti italiani, Idv e Rifondazione. Dalle parti del Pd, ora, in vista delle elezioni di giugno, c'è chi aspetta ancora con interesse le mosse Udc-Pezzotta-Bettoni, e guarda sfregandosi le mani il botta e risposta tra Pdl e Lega, sulla candidatura di Pirovano.

© RIPRODUZIONE RISERVATA