Il match dell'Atalanta si fa solidale
Da Bergamo nuovi aiuti ai terremotati

Lo sport deve continuare: sabato 11 aprile l'Atalanta scenderà in campo a Napoli e lo farà pensando alla tragedia che ha colpito una parte dell'Italia. L'incasso del match Napoli-Atalanta sarà infatti devoluto ai terremotati dell'Abruzzo. A prendere questa decisione il presidente della squadra partenopea Aurelio De Laurentiis: «Profondamente colpito da questa immane tragedia, ha deciso come atto di solidarietà - si legge nella nota diffusa dalla società azzurra - di destinare l'incasso della partita alle famiglie vittime del terremoto in Abruzzo».

Intanto altri settanta volontari bergamaschi sono partiti nella mattina di martedì 7 aprile per raggiungere l'Aquila. Informati nella notte, con una ventina di mezzi hanno lasciato il territorio orobico per portare tende e assistenza al territorio devastato dal terremoto di lunedì mattina. «Lavoreremo finchè ci sarà bisogno e siamo pronti a montare tende e ad aiutare la popolazione - spiega Giuseppe Manzoni della Protezione civile dell'Ana di Bergamo -. La situazione si è fatta drammatica e c'è bisogno di aiuto».
Anche i vigili del fuoco bergamaschi sono allertati, con quindici unità pronte a raggiungere le squadre già all'Aquila da lunedì. «I nostri uomini sono al lavoro nelle zone terremotate, con una squadra in azione proprio tra le macerie della Casa dello studente, con la speranza di trovare altri sopravvissuti» ha dichiarato il comandante provinciale Giuseppe Verme.
Testimoniano grandi devastazioni Pippo Mallia, Giovanni Papini e Beppe Bifera, arrivati all'Aquila con la colonna mobile all'una di notte di martedì 7 aprile. Hanno raggiunto l'Abruzzo da Bergamo anche Graziano Calanna e Fabrizio Crippa che stanno effettuando affiancamento e assistenza nelle infermeria da campo installate all'Aquila.
Partiti infine altri due automezzi della Protezione civile di Bergamo con 5 volontari per portare tende e coperte (22 colli di coperte e 4 tende) a Monticchio dove si trova il campo lombardo: il rientro a Bergamo è previsto subito dopo la consegna del materiale. A Palazzo Frizzoni il Consiglio comunale di martedì è stato preceduto da un minuto di silenzio: «Esprimiamo profondo cordoglio per le decine di morti, la vicinanza ai familiari delle vittime e alle migliaia di sfollati che in pochi secondi hanno visto distrutte le loro case, gli affetti, i progetti e le speranze di una vita - ha detto il presidente Marco Brembilla -. Questi giorni che precedono importanti festività siano per tutti motivo di maggiore vicinanza alle popolazioni colpite con il dovuto sostegno morale ed economico. Non appena conosceremo le modalità, ci faremo carico, come Consiglio comunale e Giunta, di contribuire economicamente alla ricostruzione». Il sindaco Roberto Bruni ha quindi annunciato che si farà carico di contattare le istituzioni e le organizzazioni del nostro territorio per costituire un’iniziativa di solidarietà simile a quella già sperimentata di «Bergamo per l’Asia», che andrà sotto il nome di «Bergamo per l’Abruzzo».

Da Bergamo però i primi a partire, lunedì 6 aprile, sono state le unità cinofile. Alle 8.30, un'ora dopo l'allerta, si trovavano già in viaggio alla volta dell'Aquila, dove in serata hanno cominciato a lavorare (a Onna) tra quell'inferno di macerie. Un primo prontissimo intervento che ha dato il via, a poche ore dal sisma, alla consueta catena di aiuti e solidarietà da Bergamo. Con un punto fermo: gli alpini. Non solo le due unità cinofile di Fiorano al Serio coordinate, a livello nazionale, dal bergamasco Giovanni Martinelli; attorno a mezzogiorno si sono unite alla colonna mobile regionale quattro squadre della Protezione civile dell'Ana (Tavernola, Filago, Endine e Telgate): «Una ventina di uomini in tutto», ha precisato il responsabile provinciale Giuseppe Manzoni, che a destinazione sono giunti in serata, mettendosi subito al lavoro. Proprio come i cinque operatori dell'Uor (Unità operativa radioemergenze) che si sono mossi assieme alla colonna mobile del Fir Ser (la Federazione italiana radioamatori-Servizio emergenza radio) con grande tempestività non appena l'allarme è stato lanciato.

Allertato anche l'ospedale da campo dell'Ana: «Sarà il dipartimento regionale - spiega il responsabile Lucio Losapio - a dirci se dovremo partire o meno in base alle esigenze sul campo. Il sisma ha riguardato solo la provincia dell'Aquila e questo potrebbe incidere sull'organizzazione dei soccorsi». Il coordinamento degli aiuti sarà certamente la questione fondamentale perché la buona volontà e la disponibilità, almeno da Bergamo, non mancheranno di certo. Gli aiuti non arriveranno solo dalle organizzazioni che si occupano abitualmente di soccorsi e sicurezza.

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