Il ministro Speranza sul vaccino Covid
«Da gennaio sarà gratuito per tutti»

L’acquisto del vaccino anti-Covid è centralizzato e sarà somministrato gratuitamente a tutti gli italiani. Lo ha detto il ministro Roberto Speranza al Senato nella mattinata di mercoledì 2 dicembre.

L’acquisto del vaccino anti-Covid è centralizzato e sarà somministrato gratuitamente a tutti gli italiani. Lo ha detto il ministro Roberto Speranza al Senato nella mattinata di mercoledì 2 dicembre. È probabile che saranno necessarie due dosi per ogni vaccinazione, l’Italia ha opzioni per 202 milioni di dosi. Le prime dosi potranno cominciare ad essere disponibili da gennaio.

«Il vaccino è un bene comune - ha spiegato il ministro, un diritto che va assicurato a tutte le persone, alle donne e agli uomini, indipendentemente dal reddito e dal territorio nel quale ciascuno vive o lavora; nessuna diseguaglianza sarà ammissibile nella campagna di vaccinazione».

L’Italia ha opzionato «202.573.000 dosi di vaccino, che rappresenterebbero una dotazione ampia per poter potenzialmente vaccinare tutta la popolazione e conservare delle scorte di sicurezza. Abbiamo sottoscritto, infatti, per la parte che riguarda l’Italia, pari al 13,46%, tutti i contratti che l’Ue ha formalizzato. Non vogliamo correre neanche il più piccolo rischio di non poter disporre di un vaccino autorizzato prima di altri o che dovesse risultare più efficace, in conseguenza della scelta di non partecipare ad una delle acquisizioni stipulate dall’Ue».

Se tutti i processi autorizzativi andassero a buon fine , «cosa su cui non possiamo ancora avere certezza assoluta, l’Italia - ha precisato il ministro - potrebbe contare sulla disponibilità delle seguenti dosi: per il contratto con AstraZeneca 40,38 milioni di dosi, per il contratto con Johnson & Johnson 26,92 milioni di dosi, per il contratto con Sanofi 40,38 milioni di dosi, per il contratto con Pfeizer-BioNTech 26,92 milioni di dosi, per il contratto con CureVac 30,285 milioni di dosi, per il contratto con Moderna 10,768 milioni di dosi. Sono chiaramente numeri ancora subordinati a processi autorizzativi che non sono ancora completati».

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